Dopo sei mesi dal ritrovamento, iniziano a trovarsi alcune risposte per la tragica storia di una famiglia di Macerata. Tre persone, infatti, erano state ritrovate prive di vita nella loro villa; con madre e figlio disabili, ancora non si erano ricostruite le dinamiche della disgrazia, ma sono emersi ora dei dettagli che aprono a una riflessione su una storia di abbandono e di sistemi d’assistenza che non funzionano.

A inizio settembre 2021 erano stati scoperti i corpi di tre persone in una villetta in zona Borgo Santa Croce, vicino a Macerata. Si trattava dell’ottantenne Eros Canullo, la moglie Angela Maria Moretti (76 anni) e il figlio Alessandro (54 anni). Madre e figlio erano da tempo disabili: la prima a seguito di un ictus che l’aveva costretta a letto qualche mese prima, il secondo per colpa di un incidente stradale avuto verso i trent’anni.

Inizialmente si pensava che la famiglia fosse morta a causa di una perdita di gas con conseguente avvelenamento, ma l’autopsia e gli esami tossicologici ordinati dalla Procura di Macerata hanno portato a risposte differenti. Il padre pare essere morto per cause naturali, lasciando moglie e figlio impossibilitati a curarsi di sé; i due sono così periti giorni dopo per la fame e la sete.

Questa drammatica storia rivela un lato della società e del nostro sistema sanitario che continua a non funzionare. La famiglia era rimasta isolata già da tempo dai familiari, e infatti nessuno li ha cercati prima di qualche mese; a dare l’allarme è stato un parente di Milano che non riusciva a chiamarli. Non solo i parenti, ma con due persone disabili in casa nessuno ha mai cercato di mettersi in contatto con loro, nessuno è mai intervenuto per dargli assistenza. Madre e figlio sono morti perché sono stati dimenticati da tutti.

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