Maltrattavano e deridevano un bambino autistico: maestre denunciate dalla madre

La mamma di Luca, sei anni, ha scoperto che le insegnanti di suo figlio utilizzavano le chat di WhatsApp per prenderlo in giro: ora il piccolo ha cambiato scuola, e l'istituto sarà sottoposto ad un'ispezione dell'ufficio scolastico regionale.

Luca ha sei anni, e la sua storia ha fatto il giro del web. La madre del bambino, 28 anni, ha deciso di sporgere denuncia contro le maestre della scuola di Roma che il figlio frequentava. La donna, infatti, ha sorpreso le insegnanti a deridere il bimbo, affetto da autismo, tramite alcune chat su WhatsApp.

La famiglia di Luca era ignara del comportamento delle maestre, che prendevano in giro e maltrattavano il bambino, fino a quando, a febbraio 2022, lui e i genitori hanno contratto il Covid-19 e sono stati costretti alla quarantena. Data la lunga assenza di Luca a scuola, le insegnanti hanno iniziato a scambiarsi messaggi in cui si dicevano addirittura felici che il loro alunno non fosse in classe, e che si auguravano che non tornasse più a scuola.

Non disperiamo, magari torna miracolato“, oppure “Speriamo che non stia arrivando l’autistico“. Questi e altri sono i messaggi che la madre di Luca ha scoperto sulle chat delle maestre di suo figlio. Per questo ha deciso di intervenire e denunciare l’accaduto ai Carabinieri.

“Quelle che ho letto nelle chat erano parole piene di cattiveria. Le insegnanti dovrebbero colorare le giornate degli alunni, hanno una missione che hanno tradito. Vorrei dire a tutti i genitori che come me si trovano o si sono trovati davanti a queste ingiustizie che devono denunciare, urlare, non tacere mai”,

ha raccontato la donna in un’intervista a Il Messaggero. Un episodio, questo, che ha costretto la famiglia del bambino ad allontanarlo dalla scuola: dal 26 aprile, Luca ha iniziato a frequentarne una nuova. “Nessuno è venuto a chiedermi scusa. Neanche la preside, che non ci ha invitato a ritornare a scuola ma ci ha semplicemente inviato una e-mail dopo che è scoppiato lo scandalo. Se avesse voluto aiutare Luca, lo avrebbe potuto fare fin dal primo giorno, quando sono andata a scuola per denunciare tutto“.

Tra pochi giorni, poi, l’istituto romano sarà sottoposto ad un’ispezione dell’ufficio scolastico regionale, che si occuperà di fare un sopralluogo nella scuola denunciata e stabilire i provvedimenti da prendere contro le insegnanti.

“Sarò ascoltata anch’io. Questa battaglia la dovevo a mio figlio. Per fortuna ho ricevuto molto sostegno, a partire dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri. Sono stata aiutata anche dall’associazione ‘La battaglia di Andrea’ (che si occupa dei diritti dei disabili), che mi ha aiutato con il suo legale. Dalla scuola mi sarei aspettata dei chiarimenti sul perché di tanta cattiveria. Ma forse non avrò mai una risposta a questa domanda”. 

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