Malia Obama ha deciso di cambiare nome in Malia Ann: la primogenita dell’ex presidente degli Stati Uniti e della ex first lady ha infatti deciso di non utilizzare il cognome paterno per la sua carriera nel mondo del cinema.

La 25enne, che si è recentemente presentata al Sundance Film Festival 2024 con il film The Heart, si è infatti firmata solamente con il suo nuovo nome d’arte alla fine dell’opera: nonostante la diretta interessata non abbia rilasciato dichiarazioni a riguardo, sono stati in molti ad interpretare la sua decisione come un tentativo di nascondere le proprie origini. Ad alimentare le voci su fantomatici ‘aiuti’ nella sua carriera, il suo coinvolgimento con nomi di alto profilo come Donald Glover, proprietario di Gilga, azienda produttrice dell’opera prima di Malia Ann, oltre alla sua partecipazione alla scrittura di Swarm, serie prodotta da quest’ultimo.

A prendere le difese della 25enne Woopi Goldberg, nome d’arte di Caryn Elaine Johnson, che a The View ha dichiarato: “Che ve ne importa come si vuole chiamare? Se si volesse chiamare Jeanette McDonald ne avrebbe tutti i diritti. Se io posso essere Whoopi Goldberg, lei può essere chi diavolo decide”. Dal canto suo Donald Glover ha elogiato il lavoro di Malia Ann, spiegando in un’intervista a Vanity Fair del marzo 2022: “Sento che è qualcuno che farà presto qualcosa di bello. Il suo stile di scrittura è fantastico. Non possiamo trattarla meglio solo perché è la figlia dell'[ex] presidente”.

Nel video di presentazione del suo nuovo progetto, Malia Ann ha descritto il suo film The Heart come “una storia, un po’ una favola, su un uomo che elabora la morte della madre dopo che lei gli lascia una richiesta un po’ strana nelle sue ultime volontà”.

Le persone che si sono riunite per realizzare questo film hanno il mio cuore”, ha continuato. “Sono molto grata a loro per aver dato vita a questa storia, e siamo grati al Sundance per averci dato l’opportunità di condividerla con tutti voi. Ci auguriamo che il film vi piaccia e che vi faccia sentire un po’ meno soli, o almeno vi ricordi di non dimenticare le persone che lo sono”.

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