È un racconto molto duro, toccante, quello che Maria Grazia Cucinotta ha fatto al Corriere della Sera riguardo un episodio accadutole diversi anni fa, quando, come ha raccontato, è riuscita a scampare per miracolo a un’aggressione a scopo sessuale.

“Successe di giorno, a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta – ha spiegato l’attrice, che ha rilasciato l’intervista in occasione del trentennale dall’uscita de Il postino, film capolavoro, ultimo di Massimo Troisi, che l’ha consacrata come stella del cinema –  Credo proprio ci sia stato l’intervento di un angelo perché cadde mentre mi stava strattonando, così riuscii a scappare. La polizia non fece niente”.

L’episodio, pur fortunatamente con un epilogo positivo, ha lasciati inevitabilmente pesanti strascichi psicologici su Cucinotta: “Ho camminato per anni col gas paralizzante stretto in mano, perché in quei momenti non hai tempo di aprire la borsa. Ho trasmesso la paura anche a mia figlia [Giulia Violati, che da poco si è laureata, ndr.], mi dice sempre che le trasmetto l’ansia”.

Da sempre considerata una sex symbol, Maria Grazia Cucinotta ha spiegato in realtà di aver sempre avuto problemi con la propria fisicità, motivo per cui ha rifiutato ruoli importanti, come quello di Marianne Lomax ne L’avvocato del diavolo – ruolo poi andato a Charlize Theron -, che prevedeva alcune scene di nudo.

“Bisogna essere realisti: non credo l’avrei fatto bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a vent’anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato tutto molto più facile. Oggi ringrazio Dio di essere come sono”.

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