Sono centinaia i messaggi di cordoglio per Marina Ripa di Meana, la "leonessa" stroncata dal cancro a 76 anni: da Barbara d'Urso a Cristina Parodi, da Antonella Clerici a Simona Ventura fino a Corrado Formigli e Gene Gnocchi.
Sono centinaia i messaggi di cordoglio per Marina Ripa di Meana, stroncata dal cancro a 76 anni. A ricordarla, su Instagram, è anzitutto la conduttrice di “Pomeriggio Cinque” e “Domenica Live” Barbara d’Urso che scrive: “Sei stata una leonessa, nella vita e nella tua guerra contro la malattia. Geniale, anticonformista, coraggiosa e hai sempre detto quello che pensavi. Ti abbiamo amata e ti ameremo per questo. Ciao Marina!”.
Il conduttore e giornalista di “Piazzapulita”, Corrado Formigli, la ricorda, invece, su Twitter: “Era una donna meravigliosamente ironica, coraggiosa e piena di energie. Fino all’ultimo istante. Ha combattuto per un’Italia più laica e civile. Che la terra sia lieve”.
Ma ci sono anche Simona Ventura, Antonella Clerici e Cristina Parodi. Per la Ventura è stata una donna “volitiva, ribelle e anticonformista”: “Vola sempre a testa alta” scrive; per la Clerici, invece, è stata “fuori dagli schemi, bellissima ed imprevedibile”. “Hai combattuto per sedici anni e sei rimasta bellissima fino all’ultimo. Ciao leonessa”, questo il messaggio della conduttrice Rai Cristina Parodi.
Per Gene Gnocchi, invece, è stata “una donna intelligentemente spiritosa”:
Marina Ripa di Meana, che per 16 anni ha combattuto contro il tumore, ha lasciato anche un testamento video, le sue ultime volontà pubblicate da “Radio Radicale” e trasmesso da tutti i media italiani. Ha pensato di andare in Svizzera per il suicidio assistito (negato in Italia) ma alla fine ha scelto di morire nel suo Paese, circondata dalla famiglia. Come riportato da Dagospia, Marina Ripa di Meana aveva detto ai suoi cari che questo sarebbe stato il suo ultimo Natale. E così è stato. La malattia ha vinto e lei si è spenta. “Ha combattuto come una guerriera e sarà un grande esempio per me, per le mie figlie e per tutti noi. Mamma, mi mancherai”, questo il ricordo lasciato dalla figlia Lucrezia Lante della Rovere.
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