MasterChef 2018: cucine etniche e critici gastronomici nella decima puntata

La finale è sempre più vicina e nella decima puntata i cuochi amatoriali si sono confrontati con Chef richiedenti asilo in Italia e con una delle critiche gastronomiche più autorevoli: il racconto e gli eliminati della puntata.

Nella decima puntata di MasterChef Italia 7 oIltre ai giudici Antonia Klugmann, Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo, gli aspiranti chef nella Masterclass trovano ad attenderli una mega Mystery Box. Una prova unica nel suo genere che dà vita ad un vero e proprio scambio culturale: 7 chef che hanno chiesto asilo politico in Italia e che qui si stanno costruendo una nuova vita lavorando in ristoranti o catering creati da rifugiati, affiancano  ciascun concorrente nella realizzazione di un piatto del loro paese di provenienza. Eliminati di questa decima puntata sono il macellaio della provincia di Messina Antonino e  l’impiegata di Monopoli Marianna.

All’urlo d “Il cibo è un linguaggio universale” lo chef Barbieri annuncia che Marianna lavora con lo chef dal Pakistan; a Denise tocca l’Afghanistan; per Simone c’è la Nigeria; ad Antonino viene assegnata la Somalia; mentre il Mali va a Davide. Infine ad Alberto tocca la Palestina e a Kateryna invece lo Yemen. I concorrenti disponendo di una quantità di tempo superiore al normale per consentire dialogo e scambio, un bellissimo spot sull’integrazione che può passare anche dalla tv d’intrattenimento.

Nell’invention Test tutti si sfideranno nel cucinare un piatto vegetariano del repertorio di chef Klugmann scoprendo così i segreti dei piatti di Antonia per riuscire a replicare alla lettera quello scelto in quanto lei indossa la sua casacca e cucina al loro fianco.

I tre peggiori sono: Antonino, Kateryna e Alberto e, alla fine, tocca lasciare il grembiule al macellaio messinese che la prende con enorme sportività: “Torno a casa con un bagaglio molto più grande di quando sono entrato”.

Per la prova in esterna la gara fa tappa sul promontorio del Gargano, al Faro di Vieste. I cuochi amatoriali hanno dovuto soddisfare il palato e stimolare l’interesse di un importante critico gastronomico: Eleonora Cozzella, ispettrice per la Guida Ristoranti dell’Espresso e capo della giuria italiana del The World’s 50 Best Restaurants. A vincere la prova è soltanto uno: il prescelto dalla critica è Davide. Tutti gli altri, invece, devono affrontare il Pressure Test (questa sera infinito) e battersi per mantenere saldo il grembiule e non vedere sfumare la possibilità di avvicinarsi alla vittoria finale della settima edizione di MasterChef, una sfida fatta di piatti sempre più difficile dai saltimbocca alla romana per finire con una prova olfattiva.

È Marianna a dover uscire dalla cucina di Masterchef. La 40enne pugliese promette a chef Cannavacciuolo di non fermarsi più anche tornando a casa e ammette: “E’ stato faticoso ma le cose belle sono faticose, io l’avrò sempre nel cuore”

La prossima settimana nella semi-finale sono rimasti in 5 a contendersi il titolo di settimo MasterChef italiano. Si giocheranno il tutto per tutto: il 23enne micologo di Tortona Alberto, il tecnico di radiologia di Varese Davide, la toscana doc Denise, la giovane di origine ucraina Kateryna, e il giovanissimo studente di Civitanova Marche Simone.

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