Il mondo del calcio piange la scomparsa di Carlo Mazzone, ex allenatore che vanta una lunga carriera in Serie A, che si è spento a 86 anni. Ancora oggi, Sor Carletto o Sor Magara come lo chiamavano i suoi fan, vanta il record di panchine nel massimo campionato, 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi.

Nel 2019 era stato deciso di intitolare a suo nome la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno, oltre alla decisione di inserirlo nella Hall of Fame del calcio italiano.

A lui non si può non legare anche il nome di Francesco Totti, che ha avuto modo di lanciare quando era ancora minorenne e lui era alla guida della Roma. Una dimostrazione evidente di quanto lui sapesse intuire facilmente chi avesse talento. Ci sono diversi aneddoti che possiamo citare che dimostrano quanto i due fossero legatissimi, forti anche della comune origine romana. Carlo Mazzone non aveva voluto che il club giallorosso acquistasse l’olandese Litmanen, giustificando la sua scelta con la frase “Tanto abbiamo il ragazzino, sono soldi buttati”, oltre al suo monito al “Pupone”: “Regazzì, vatte a fà la doccia, che cò loro ce parlo io’”, in riferimento alla decisione di parlare personalmente con i giornalisti al posto dell’ex numero dieci.

Impossibile non ricordarlo anche per un altro gesto che è rimasto impresso nella storia: la sua corsa sotto la curva il 20 settembre 2001 dell’Atalanta quando guidava il Brescia al termine di un combattutissimo 3-3.

Tantissime i club che ha avuto modo di allenare, tra cui possiamo citare Catanzaro, Lecce, Bologna, Napoli, Fiorentina, Roma, Cagliari, Ascoli, Livorno e Brescia dove aveva instaurato un rapporto speciale con Roberto Baggio. Nel periodo trascorso alla guida dei viola era invece riuscito a valorizzare e doti tecniche di Giancarlo Antognoni, mentre quando è approdato sulla panchina delle “Rondinelle” ha fatto crescere Andrea Pirlo, al fianco di un altro talento indiscusso come il “Divin Codino”. Legatissimo a lui era anche Pep Guardiola, che ha vestito per un periodo la maglia del Brescia e che lo considera ancora adesso un secondo padre.

La battuta sempre pronta era tra i suoi tratti distintivi, caratteristica che gli ha permesso di farsi amare da pubblico e giocatori. Alcuni lo avevano definito “il Trapattoni dei poveri” perché finiva per allenare soprattutto squadre di bassa classifica, ma a questa idea lui aveva ribattuto prontamente dicendo: “No, è Trapattoni che è il Mazzone dei ricchi”.

I funerali si terranno lunedì 21 agosto 2023 ad Ascoli Piceno.

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