È morto Ferdinando Carretta: aveva ucciso genitori e fratello nel 1989
La confessione era arrivata solo nel 1998 nel corso di una diretta a Chi l'ha visto: in un primo momento si era ipotizzato che i tre fossero scappati ai Caraibi.
La confessione era arrivata solo nel 1998 nel corso di una diretta a Chi l'ha visto: in un primo momento si era ipotizzato che i tre fossero scappati ai Caraibi.
Ferdinando Carretta è stato trovato senza vita a Forlì giovedì 1° giugno 2023 in una casa che aveva acquistato con l’eredità della famiglia. Era malato da tempo.
L’uomo era diventato noto alle pagine di cronaca per avere ucciso a Parma i genitori e il fratello quando aveva solo 27 anni. In un primo momento si era pensato che i tre fossero scappati ai Caraibi: il padre, infatti, aveva lavorato per 30 anni come contabile in una nota azienda vetraria. per questo era stata ipotizzata la sottrazione di presunti fondi neri per fare una ‘vita dorata Poco dopo il delitto aveva poi deciso di fuggire nel Regno Unito, la confessione era poi arrivata in diretta Tv a Chi l’ha visto. Successivamente era stato riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento dei delitti, decisione che lo aveva portato a essere trasferito in un carcere psichiatrico giudiziario. Nel 2004 Carretta aveva poi ottenuto la semilibertà, per poi guadagnarsi la libertà nel 2015.
In un primo momenti il 61enne aveva negato ogni responsabilità, sottolineando di non essere a conoscenza di dove si trovassero i familiari, per poi arrivare inaspettatamente alla confessione Tv. Una sua segnalazione si era rivelata decisiva per riuscire a ritrovare il veicolo di proprietà dei suoi familiari, utilizzato per trasportare i cadaveri in una discarica alla periferia di Parma, a Viarolo. I corpi non sono però mai stati rintracciati, così come l’arma usata per i tre delitti.
“Certamente mi sono pentito di quello che ho fatto – ha spiegato Carretta in un’intervista -. Ho rovinato non solo la mia vita, ma quella dei miei genitori, di mio fratello e dei miei parenti. La gente non ha niente da temere nei miei confronti, perché quello a cui guardo io è di fare una vita tranquilla, di lavorare, fare una vita normalissima. «In quell’estate dell’89 ero una persona completamente pazza. Vorrei che questa cosa non fosse mai successa, quello che ho fatto non lo avrei mai dovuto fare. La gente deve giudicare, io accetterò sempre qualsiasi conseguenza”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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