Torino, incinta a 13 anni. Il padre abusa di lei in ospedale: incastrato dalle telecamere

La Procura dei minori, in seguito alle segnalazioni ricevute dai medici dell’ospedale Sant’Anna di Torino, aveva installato delle camere nascoste nella stanza della 13enne che hanno permesso di arrestare il padre in flagranza di reato.

Un uomo di 35 anni di origini filippine è stato arrestato in flagranza di reato per aver abusato sessualmente della figlia 13enne e incinta, mentre si trovava ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Torino. La violenza è stata ripresa da alcune telecamere precedentemente installate dagli inquirenti e posizionate nella stanza della ragazza. Da tempo, infatti, la Procura dei minori, grazie alle segnalazioni ricevute dal personale medico della struttura, sospettava del padre e aveva deciso di avviare un’indagine sulla famiglia.

Stando a quanto riportato da La Stampa, la 13enne si era recata in ospedale a inizio luglio 2023, durante la 30esima settimana di gravidanza. La giovane era visibilmente impaurita e voleva ricevere informazioni in merito al parto, gli esami da effettuare e quali cibi poter mangiare.

Tuttavia, quando i medici le hanno chiesto chi fosse il padre del bambino, la ragazza ha risposto in maniera superficiale ed evasiva: inizialmente, ha raccontato di averlo conosciuto sui social e poi ha cambiato versione, parlando di una chat di incontri. Neanche la madre della piccola, dopo essere stata interrogata dal personale medico, è stata in grado di fornire una versione chiara dei fatti.

A quel punto, proprio perché i medici non sono riusciti a ottenere nessuna risposta concreta, hanno deciso di inviare una segnalazione al Palazzo di Giustizia che, a sua volta, ha avviato delle indagini sulla famiglia. Successivamente, gli inquirenti hanno installato delle telecamere nascoste nella stanza d’ospedale della 13enne e, secondo le video-registrazioni, quest’ultima ha ricevuto delle visite dalla madre, il padre e i fratelli minori.

Nelle giornate di domenica 9 e lunedì 10 luglio, proprio durante due visite consecutive effettuate dal padre, le telecamere hanno ripreso degli episodi di violenza sessuale commessi dall’uomo nei confronti della figlia, facendo scattare l’arresto in flagranza di reato, convalidato il 13 luglio successivo. Il genitore, attualmente, si trova in carcere, mentre la 13enne e i suoi fratelli sono stati trasferiti in una comunità protetta.

Gli inquirenti stanno indagando anche sugli altri familiari della vittima (dalla madre ai nonni) proprio perché vivevano tutti nella stessa abitazione. Inoltre, hanno deciso di sequestrare il cellulare della ragazza per scoprire se si fosse confidata a qualcuno. Al momento, le autorità sono in attesa degli esiti del test del Dna: nel caso in cui l’identità del padre del bimbo dovesse coincidere con quella del 35enne, l’uomo sarà perseguibile per legge.

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