Ieri, 6 maggio, è avvenuto l’ennesimo incidente sul lavoro che ha causato 5 vittime: si tratta di 5 operai che lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia per la Quadrifoglio Group, ditta per la gestione dei rifiuti e la manutenzione di acquedotti, gasdotti e oleodotti, che opera per conto di Amap, che gestisce le condotte idriche e fognarie di Palermo.

Le vittime sono Epifanio Assazia, 71 anni, Ignazio Giordano, di 57 anni, originario di Partinico, Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello, sempre nel palermitano, Roberto Raneri, di 51 anni, di Alcamo, e il più giovane Giuseppe La Barbera, 28 anni, che era un lavoratore interinale dell’Amap, mentre gli altri 4 erano dipendenti della ditta Quadrifoglio Group.

I 5 operai stavano lavorando nei cunicoli dell’impianto di sollevamento delle acque reflue per attività di manutenzione: sollevando un tombino lungo la statale 113 che collega Casteldaccia a Palermo 3 di loro si sono calati nel locale della fogna, profondo circa 5 metri, ma si sono sentiti subito male, e i 2 colleghi arrivati a prestare soccorso sono morti a loro volta nel tentativo di salvarli a causa delle esalazioni di idrogeno solforato, dieci volte sopra il limite consentito. Un sesto operaio, anche lui arrivato per prestare soccorso, è rimasto intossicato ed è svenuto per le esalazioni, ma è stato intubato dal personale del 118 e portato al Policlinico di Palermo, dove è stato poi ricoverato in Rianimazione, in cui si trova ancora in gravi condizioni. Un settimo operaio, invece, è riuscito a uscire dall’impianto e a dare l’allarme.

Altri 3 operai sono salvi perché non si sono calati nel tunnel insieme agli altri. I vigili del fuoco, intervenuti con tre squadre più alcuni volontari dopo la chiamata al 112 alle 13.48, hanno recuperato i cinque corpi avvalendosi anche dell’aiuto della squadra dei sommozzatori che si sono immersi nella melma, di circa 80 centimetri.

Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Girolamo Bentivoglio Fiandra, secondo quanto condiviso dal Corriere della Sera, ha dichiarato che gli operai sarebbero rimasti soffocati dall’idrogeno solforato, anche perché non indossavano le mascherine di protezione, come specificato anche dal presidente di Amap Alessandro Di Martino: “È una cosa assurda. L’odore era tale che non è comprensibile come non si siano protetti”, ha detto. “Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso tutto questo non sarebbe successo“, ha aggiunto invece il comandante.

Dopo aver raggiunto il luogo dell’incidente il capo della Procura di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha aperto un’inchiesta, e sono stati subito ascoltati dalla polizia il direttore dei lavori e il responsabile per la sicurezza dell’Amap, l’azienda appaltatrice.

Antonio Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Srl, sta adesso rientrando in Sicilia dagli Stati Uniti.

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