Sempre più spesso influencer e modelle usano i social, che hanno una enorme cassa di risonanza, per diffondere messaggi di body positive e far capire, soprattutto al pubblico delle followers più giovani, che non è sempre tutto oro quel che luccica.

Da Alice Basso ad Aurora Ramazzotti, moltissime donne, bellissime e ammirate, si sono esposte in prima persona per far capire che acne, smagliature, cellulite e rotolini non sono “vergogne” da nascondere a ogni costo, ma semplicemente caratteristiche che accomunano milioni di ragazze in tutto il mondo, comprese loro.

Anche la stupenda modella e influencer Paola Turani rientra nella schiera delle “paladine della verità”, ovvero in quel gruppo di donne che sembrano perfette sui social e nelle immagini patinate, ma si sono stancate di mostrare questo stereotipo estetico irreale e falso, che devia pericolosamente la mente di moltissime ragazze, soprattutto durante nell’adolescenza, crescendole nel culto di qualcosa che, di fatto, non esiste.

Come ultima prova di questo, Paola ha pubblicato un video in cui si intravede della pelle a buccia d’arancia, corredato da una lunga caption in cui spiega il perché ha scelto di condividere queste immagini con i suoi followers.

Mi è venuto naturale fare questo video dopo aver letto vari messaggi per mostrarvi che -NO. NON SONO PERFETTA- e ancora NO, LA PERFEZIONE NON ESISTE – scrive Paola – Lo dico spesso: sotto certi aspetti sono molto fortunata, ma per costituzione/predisposizione genetica ho sempre avuto problemi di circolazione e in alcuni periodi ho più ritenzione. Questo è uno dei periodi in cui mi muovo poco, mangio male (e chi resiste ai dolci di Natale?! Io no) resto parecchie ore seduta sul divano in casa ed ecco qui che si formano dei buchetti e delle imperfezioni nella zona delle culotte de cheval – il punto in cui il mio corpo accumula di più!

L’ho sempre avuto, ce l’ho e continuerò ad averlo. Per me ormai è la normalità. A volte si vede molto meno perchè mi alleno di più, perchè mangio meglio e perchè tengo le gambe massaggiate. A volte si vede di più. E posso dirlo? PAZIENZA! Siamo donne, tutte sulla stessa barca, con le nostre paranoie, con le nostre insicurezze, con i nostri pregi e difetti. Impariamo ad essere sicure di noi, a volerci bene a prescindere dalla ritenzione o qualche kg in più. Non so quanto possa essere controproducente per il mio lavoro questo post, ma detto tra noi: Chissenefrega! Ormai mi avete vista in tutte le salse e anche questa sono io. Le imperfezioni fanno parte di noi, le abbiamo tutti, non dobbiamo vergognarcene. E soprattutto care amiche, NESSUNO È PERFETTO. Ricordiamocelo sempre.

“Facile per te”, penseranno sicuramente i detrattori, “con quel fisico, e così magra, come puoi davvero parlare di imperfezioni?”, oppure “Tu non hai il diritto di parlare così”.

Il fatto è che il messaggio di Paola, come di tutte le altre che mostrano i cosiddetti difetti fisici per far vedere che non tutto ciò che viene pubblicato corrisponde a realtà, non deve essere facile: deve essere normale.

Perché dovrebbe essere normale e naturale dare per scontato che chiunque, chi più chi meno, non può essere perfetto. Sia per la definizione stessa di perfezione, che non è un obiettivo realistico per un essere umano, sia perché in realtà con il termine si intende perfetto rispetto al canone di bellezza occidentale, che in primis non è detto che rispecchi i gusti di tutti e secondo non è certo un obbligo, non è immutabile e non deve trasformarsi in un mezzo per escludere chi da quel canone si discosta troppo.

Paola Turani è bella, ma non è perfetta e non tanto per la buccia d’arancia, “difetto” che ai suoi occhi può assumere una rilevanza che agli occhi di altre persone può sembrare esagerata (ma solo noi abbiamo il diritto di poter sentenziare sul nostro corpo e nessun altro) ma perché, come già detto, nessuno lo è, e non è salutare ergere così tanto a modello le fisicità altrui (soprattutto tramite i social, dove le magie di luci e fotoritocco alterano spesso la realtà).

Per questo è così importante il messaggio di Paola. Non significa mettere per forza in mostra le imperfezioni, se queste ci mettono a disagio, perché solo in questo modo possiamo essere considerate una bandiera della body acceptance; significa solo fare pace, finalmente, con il fatto che condividiamo la stessa situazione con moltissime altre donne nel mondo, bellissime comprese.

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