Il mistero di Peng Shuai, scomparsa dopo aver denunciato una violenza sessuale

Non si hanno notizie ormai dal 2 novembre della ex numero 1 del tennis, Peng Shuai, che aveva denunciato per violenza sessuale l’ex vicepremier cinese Gaoli. Ora, una email sospetta accresce la paura.

La campionessa di tennis Peng Shuai, 35 anni, è scomparsa dalla scena pubblica dal 2 novembre, dopo aver denunciato per violenza sessuale Zhang Gaoli, ex vicepremier cinese ed ex membro del Politburo del partito comunista.

Dopo le pressanti richieste di notizie, la preoccupazione dei suoi colleghi nel mondo del tennis e una proposta di indagine avanzata dalla WTA (Women’s Tennis Association), la tv cinese ha pubblicato lo screenshot di una lettera via email che Peng Shuai avrebbe scritto a Steve Simon, dirigente della WTA.

La CGTN ha condiviso lo screenshot in cui la tennista dice di stare bene, di non aver subito aggressioni, di non essere sotto restrizioni e di aver solo bisogno di riposo. Nel messaggio c’è anche la richiesta di Peng di “smettere di preoccuparsi per lei“, e aggiunge che le accuse di violenza sessuale fatte a Zhang Gaoli non sono vere.

Ma nessuno crede che quella lettera l’abbia davvero scritta Shuai. Perché la tennista non si fa vedere in pubblico e non rassicura personalmente i suoi colleghi e amici, se andasse davvero tutto bene? E perché specificare che le accuse contro Gaoli erano false?

Il presidente della WTA Steve Simon, destinatario della presunta lettera di Shuai, ha dichiarato alla tv cinese CGTN che questa email “accresce la mia preoccupazione sulla sua sicurezza, è difficile credere che Peng Shuali abbia davvero scritto l’email“.

É degno di nota ricordare che in Cina il nome di Peng Shuai è stato oscurato sui social e le ricerche su di lei sono bloccate. Il suo profilo Weibo, dove aveva accusato pubblicamente Gaoli, è bloccato. Nell’accusa ammetteva di non avere prove, ma di voler andare avanti con la denuncia.

Peng deve poter parlare liberamente, dev’essere ascoltata, le sue accuse meritano un’inchiesta“, ha aggiunto con forza Steve Simon a CGTN, rete di lingua inglese della tv statale a Pechino. In Cina, comunque, i media non hanno dato notizia del fatto e il silenzio è assoluto.

Sono numerosi, sui social, i messaggi di preoccupazione e solidarietà: alla campagna su Twitter #WhereIsPengShuai si sono unite anche Naomi Osaka e Billie Jean King.

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