Charlotte Cripps, contributor del The Independent, afferma di non essersi mai pentita di aver aspettato fino ai quarant’anni per avere figli. Il suo compagno Alex si è tolto la vita mentre stavano tentando la fecondazione in vitro, ma questo non l’ha indotta a rinunciare alla maternità. Ha infatti deciso di portare avanti il ​​processo di fecondazione in vitro utilizzando lo sperma congelato di Alex e oggi ha due figlie: Lola, di sette anni, e Liberty, di cinque.

“Ci sono molte donne come me, sebbene il fatto che rimanere incinta dopo i 35 anni ti faccia etichettare come una persona in “età materna avanzata””, ha dichiarato Cripps. “A differenza di quando avevo vent’anni o trent’anni, sapevo esattamente chi ero e cosa mi spingeva a proseguire questo percorso. La mia carriera era completamente decollata e la terapia mi aveva aiutato a identificare la disfunzione familiare che sapevo di dover abbandonare per il bene dei miei figli. Inoltre non ero preoccupata che il mio corpo si riprendesse dopo il parto. Volevo solo disperatamente diventare mamma”.

Secondo Cripps, diventare mamma a quarant’anni può non solo accrescere la consapevolezza ma anche coronare una situazione di stabilità a cui si è arrivati dopo anni di lavoro.

“Ripensando ai miei venti e trent’anni, non so come avrei gestito la maternità. Non credo che sarei stata pronta a mettere da parte i miei bisogni”, ha dichiarato Cripps. “Non riesco a immaginare quanto sarebbe stato difficile destreggiarsi tra lavoro e figli, soprattutto con i costi vertiginosi dell’assistenza all’infanzia”.

Certo, afferma Cripps, c’è anche un alto negativo nell’avere figli quando non si è più giovanissime. Sono maggiori i rischi per la gestante e il bambino, più frequenti gli aborti spontanei e le problematiche alla nascita, senza contare la pressione sociale che non vede di buon occhio chi decide di avere figli a quarant’anni o oltre.

“Ricordo di aver singhiozzato sul pavimento del bagno dopo l’ennesimo test di gravidanza fallito”, ha ricordato Cripps. “Ho dovuto sforzarmi di ricordare che molte donne sperimentano problemi di fertilità anche tra i venti e i trent’anni”.

Quando è arrivata la prima figlia Lola, la sua felicità era alle stelle. “Ogni giorno da quando sono diventata mamma, ho abbracciato il disordine e il caos e ho apprezzato ogni minuto. Sono sicura che il mio io più giovane rabbrividirebbe al pensiero di passare le serate ad aiutare i miei figli a fare i compiti. Ma sono orgogliosa di dire che sto vivendo la mia vita migliore”.

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