'Questo non è uno zoo', perché le sex worker di Amsterdam stanno protestando

Perché le sex worker di Amsterdam stanno protestando contro il consiglio cittadino? Il nuovo regolamento introdotto potrebbe compromettere in modo notevole i loro guadagni e la loro sicurezza

La città di Amsterdam sembra stia cercando in tutti i modi di liberarsi della sua fama di città “senza regole” e “scatenata”. Per questo motivo, nel noto quartiere a luci rosse della città pare stiano per spegnersi le luci dei tanto discussi bordelli e questo ha spinto le sex worker a protestare.

Il nuovo regolamento per le prostitute è entrato in vigore il 1° aprile, secondo i funzionari, e queste nuove regole impongono alle imprese legate al mondo della prostituzione di Amsterdam di chiudere i battenti alle 3 del mattino anziché alle 6. Questo, a quanto sembra, allo scopo di combattere ciò che le autorità locali descrivono come comportamento fastidioso da parte delle persone che visitano il quartiere a luci rosse.

Il consiglio comunale vorrebbe inoltre il trasferimento delle lavoratrici del sesso in un “centro erotico” fuori dal cuore della città. Diverse sex worker hanno detto alla CNN che le riforme contro il loro lavoro non fanno che sottolineare lo stigma che da sempre devono portare. Hanno inoltre dichiarato di sentirsi ingiustamente discriminate e utilizzate come capro espiatorio per il problema del turismo di massa della città.

Una di queste sex worker ha affermato che l’orario di lavoro ridotto diminuirà drasticamente i guadagni, lasciando molti in difficoltà nel pagamento delle spese a loro carico, come l’affitto della stanza e i taxi per tornare a casa in sicurezza.

“La maggior parte dei lavoratori inizia a lavorare dopo le 12 o l’una del mattino, quando i bar iniziano a chiudere”, ha detto la donna. “Ora ci rimangono circa due ore per fare soldi, il che non è abbastanza.” Un’altra sex worker ha dichiarato che l’orario ridotto avrà un impatto particolare sulla comunità transgender. Molti clienti che arrivano tra le 3:00 e le 6:00, infatti, richiedono prostitute transgender.

Ha poi denunciato come l’orario ridotto potrebbe influire sulla loro capacità di tornare a casa in sicurezza. “Se torni a casa alle tre del mattino tutti gli esercizi commerciali sono chiusi e questo potrebbe essere pericoloso per le prostitute”, ha sottolineato la donna, che ha fatto notare che alle 6 del mattino c’è più vita sociale e maggiori opzioni di trasporto.

“A quell’ora del mattino potremmo essere in giro con molti soldi. Se per strada ci sono poche persone, chi vuole farci del male ha più opportunità per farlo”. Una protesta organizzata da prostitute ha interrotto di recente una riunione del consiglio comunale che stava discutendo le opzioni di ubicazione per il centro erotico da istituire fuori dal centro città.

I manifestanti hanno consegnato al sindaco di Amsterdam Femke Halsema una petizione firmata da 266 prostitute, secondo Red Light United, che chiedeva più polizia nel quartiere a luci rosse invece di orari di chiusura anticipati e il trasferimento in un centro erotico.

Halsema ha difeso la decisione del consiglio comunale sostenendo che un centro erotico ridurrà la pressione sul quartiere a luci rosse e creerà un luogo in cui le prostitute possano lavorare in sicurezza e indisturbate. Le sex worker, invece, sostengono che il centro erotico potrebbe invece creare favorire la criminalità e i comportamenti “loschi”.

Un’altra sex worker ha dichiarato che il problema che ha portato a queste decisioni drastiche è ben più ampio e risiede nell’idea che molti turisti ma anche gente del posto hanno di Amsterdam come città senza regole. “Questo non è uno zoo”, ha esclamato la donna. “Se vieni nel quartiere a luci rosse devi comportati bene”.

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