Perché questo neo-sindaco messicano ha sposato una femmina di alligatore

Il primo cittadino di questo paese nel sud del Messico ha sposato l’animale durante le celebrazioni della festa di San Pedro Huamelula, per tenere fede a un rituale arcaico e preispanico, che si celebra da secoli per chiedere i favori della natura.

È stato un matrimonio con tutti i crismi quello tra Victor Hugo Sosa Garcia, neo-sindaco messicano della piccola città Oaxaca e una femmina di alligatore. Il primo cittadino di questo paese nel sud del Messico ha sposato l’animale durante le celebrazioni della festa di San Pedro Huamelula, per tenere fede a un rituale arcaico e preispanico delle tribù indigene Chontal e Huave, che si celebra da secoli per chiedere i favori della natura.

Una cerimonia simbolica, ovviamente, ma fatta seguendo riti precisi e antichi, volti a celebrare l’unione dell’uomo con il divino, in modo da garantire pioggia, acqua, pesce e cibo in abbondanza. L’alligatore, infatti, viene chiamato dalla gente del posto “piccola principessa”,  e per loro è come una divinità che rappresenta la Madre Terra: il suo matrimonio con il capo della comunità serve appunto a unire natura e uomini con un alleanza sacra.

Durante le nozze le tradizioni indigene e cattoliche si mescolano fino a diventare una cosa sola: l’originale sposa alligatore viene vestita di bianco e, una volta pronunciate le promesse, la coppia deve darsi un bacio per suggellarle. È così, al grido della folla “bacio! bacio!”, il sindaco Victor Hugo Sosa ha appoggiato le labbra sulla testa dell’animale.

In tantissimi hanno partecipato al rito, festeggiando l’evento con una parata colorata, balli e musica, mentre all’alligatore sono state legate le fauci per impedire morsi improvvisi. A prendersi cura del rettile di sette anni e della sua vestizione è stata Elia Edith Aguilar, conosciuta dalle tribù come la “grande madre” che ha organizzato anche il matrimonio.

Oaxaca è una piccola cittadina del sud povero del Messico: è uno dei luoghi più ricchi di cultura indigena di tutto il Paese e molti dei gruppi che vi risiedono hanno mantenuto le loro lingue e tradizioni culturali. Questo matrimonio cerimoniale è un’usanza preispanica, una preghiera alla natura, a cui si chiede di concedere abbondanza: “Chiediamo alla natura piogge abbondanti, cibo in abbondanza, che ci sia pesce nel fiume”, ha spiegato Sosa.

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