Perseguita la fidanzata 16enne, la madre di lei lo denuncia: braccialetto elettronico per entrambi

Il giovane, di 21 anni, controllava la fidanzata 16enne imponendole continue videochiamate e controllando le sue frequentazioni. Ora sia stalker che fidanzata hanno il braccialetto elettronico.

La madre di una vittima di stalking ha denunciato l’aguzzino della figlia: è successo a Marsala, in Sicilia, dove una giovane 16enne veniva perseguitata dal fidanzato, di 21 anni. “Mia figlia ha una relazione malata, è oppressa dalla gelosia patologica del suo ragazzo. Lui è aggressivo e possessivo, l’ha costretta ad isolarsi dagli amici, la controlla ovunque, pretende di aver mandati video e foto che dimostrino dov’è, spesso la obbliga a saltare la scuola, è entrato persino nel registro elettronico. Mia figlia è totalmente plagiata da lui,lei non lo capisce, ma io ho paura”, ha detto la donna, come riportato da Repubblica.

Ora, però, l’utilizzo del braccialetto elettronico è stato imposto ad entrambi. “Braccialetto elettronico per lui, divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla fidanzata, divieto di contattarla con qualsiasi mezzo, telefono, mail, social network – riporta il quotidiano –. E braccialetto elettronico anche per lei, solo per avere contezza di un eventuale avvicinamento di lui”.

Oltre allo stalking, pare che il giovane insultasse la vittima e la sua famiglia, che la perseguitasse con domande sulle precedenti relazioni, che controllasse le sue frequentazioni e che l’avesse anche istigata a togliersi la vita. La ragazza, psicologicamente provata da questa relazione, era infatti vittima di attacchi di ansia, uno dei quali l’aveva anche costretta al ricovero ad un pronto soccorso di Marsala.

La madre della vittima, sentita dalla polizia, avrebbe dichiarato che il cattivo stato psicologico della figlia 16enne sarebbe stato indotto dalla “grave forma di gelosia patologica che aveva infine indotto la figlia a isolarsi del tutto dal mondo circostante, rinunciando a ogni amicizia, alla benché minima vita di relazione, e determinando in lei scarsi risultati scolastici, costretta com’era finanche a disertare la scuola”.

Il 21enne, infatti, costringeva spesso la figlia a violare il regolamento scolastico, portando con sé il telefono prima dell’inizio delle lezioni per poterla controllare. Il giovane, inoltre, era arrivato a minacciare anche la madre della vittima, che consigliava a quest’ultima di interrompere la relazione. La ragazza, però, minimizzava.

È una situazione molto delicata – ha detto invece il procuratore di Marsala Fernando Asaro, come riportato da Repubblica . Ma davanti alla determinazione di una madre ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi. La madre che denuncia, la figlia che nega. Ci siamo chiesti con i colleghi se e come intervenire, ma i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Non sappiamo come sarebbe finita questa storia se non lo avessimo fatto. Ma da padre, da cittadino, da magistrato, toccato profondamente, come tutti, dalla tragedia di Giulia Cecchettin, ritengo ineludibile cogliere qualsiasi segnale e intervenire prima che sia troppo tardi”.

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