I ricercatori di Harvard affermano di aver scoperto un cocktail chimico che secondo loro può invertire il processo d’invecchiamento. Una scoperta che potrebbe portare alla nascita di una vera e propria pillola della giovinezza.

Il ricercatore di Harvard David Sinclair ha condiviso i risultati della ricerca – che sono stati pubblicati nel numero di luglio della rivista medica Aging – in una serie di post su Twitter.

“Abbiamo già dimostrato in precedenza che l’inversione dell’età è possibile utilizzando la terapia genica per attivare i geni embrionali”, ha esordito nel suo thread di 17 tweet spiegando i risultati. “Ora abbiamo dimostrato che è possibile anche con i cocktail chimici, un passo avanti verso un ringiovanimento di tutto il corpo a prezzi accessibili”.

Ogni cocktail chimico conteneva da cinque a sette agenti, molti dei quali sono noti per trattare altri disturbi fisici e mentali. Farmaci soggetti a prescrizione come l’acido valproico, la tranilcipromina e il pramipexolo, ad esempio, compaiono in molti cocktail e sono stati usati con successo rispettivamente per trattare convulsioni, depressione e morbo di Parkinson.

Sinclair ha continuato spiegando che lui e il suo team della Harvard Medical School hanno lavorato per oltre tre anni per trovare molecole in grado di combinarsi in modo da invertire l’invecchiamento cellulare e ringiovanire le cellule umane.

Attraverso esperimenti su topi e scimmie, sono riusciti a identificare sei cocktail chimici che possono “invertire” i segni visivi dell’invecchiamento “in meno di una settimana”, ha detto Sinclair nello studio. “Gli studi sul nervo ottico, sul tessuto cerebrale, sui reni e sui muscoli hanno mostrato risultati promettenti, con un miglioramento della vista e una durata di vita più lunga nei topi oltre. Si è anche riscontrato un miglioramento della vista nelle scimmie”, ha affermato.

I ricercatori hanno utilizzato test cellulari ad alto rendimento per distinguere le cellule giovani dalle loro controparti più vecchie. Queste ultime sono cellule che hanno smesso di moltiplicarsi, un segno caratteristico dell’invecchiamento.

Sinclair ha dichiarato che il suo team di esperti si sta preparando in vista delle applicazioni cliniche della terapia sull’uomo e ha riconosciuto che anche altri ricercatori sono in corsa “per dimostrare che le sostanze chimiche possono ringiovanire le cellule come può fare la terapia genica”.

Il dottor Sinclair ha addirittura suggerito che la sperimentazione umana potrebbe iniziare entro il prossimo anno.

Nonostante l’eccezionalità della scoperta, alcuni biologi hanno accolto la notizia con scetticismo. Matt Kaeberlein, un biogerontologo, ha espresso cauti elogi. Secondo lui l’innovativo metodo di screening potrebbe un giorno portare a scoperte significative. Tuttavia, ha anche osservato che lo studio è solo agli stadi iniziali. Non resta dunque che aspettare per vedere gli esiti delle prossime sperimentazioni,

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