Nella bozza della Legge di Bilancio del 2024 del governo Meloni ci sono molte novità per le famiglie, tra cui il raddoppio dell’Iva dal 5% al 10% su prodotti per l’infanzia e assorbenti.

La premier Giorgia Meloni ha dichiarato in conferenza stampa che “purtroppo il taglio dell’Iva è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena di rinnovare la misura”.

La rinuncia al taglio dell’Iva su assorbenti e prodotti per l’infanzia da parte del governo Meloni è stata fortemente contestata dalle associazioni dei consumatori, che sottolineano l’importanza di un intervento simile sui prezzi di beni fondamentali per le famiglie e le donne.

I prodotti la cui Iva salirà quindi al 10% saranno in particolare latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

Gli assorbenti, in Italia, sono sempre stati tra i più costosi in Europa. Ora, con l’Iva al 10%, il nostro Paese tornerebbe tra le posizioni peggiori europee sulla tampon tax, migliore solo rispetto a Svezia e Danimarca.

Come riporta TrueNumbers l’Iva sugli assorbenti è stata ridotta al 5% in Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Lituania e Cipro. In Scozia, invece, dal 2020 gli assorbenti sono completamente gratuiti in edifici pubblici e scuole. L’unico paese dell’Unione Europea dove attualmente non c’è la tampon tax è l’Irlanda. Anche il Regno Unito ha abolito la tampon tax.

L’Australia, invece, ha classificato gli assorbenti come beni di prima necessità.

Per considerare gli assorbenti e i prodotti per l’infanzia dei beni di prima necessità l’Iva dovrebbe scendere al 4%, un traguardo che si allontana ulteriormente dopo la bozza della Legge di Bilancio stilata dal governo Meloni.

Nella bozza di Manovra del governo Meloni c’è anche una novità per quanto riguarda il congedo parentale: nel 2024 2 mesi del congedo parentale, sul totale dei 6 mesi a disposizione entro i 6 anni di vita del figlio, saranno pari all’80% della retribuzione anziché al 30%. Negli anni successivi, però, una delle due mensilità retribuite scenderà al 60%, mentre l’altra rimarrà all’80%.

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