Dopo la sedia a rotelle, l'atleta Rebecca Volpe rinasce grazie alla corsa

La giovane mezzofondista è stata affetta sin da piccola da patologie che le hanno reso difficile l'attività sportiva. Tuttavia, non si è lasciata scoraggiare nemmeno dal lockdown del 2020, e il 10 aprile ha tagliato il traguardo della Vivicittà di Bari.

Niente è riuscito a fermarla, né la malattia autoimmune, né la pandemia e nemmeno la patologia che l’ha colpita in seguito. Rebecca Volpe, diciannovenne, è l’incarnazione della tenacia e della forte volontà: la ragazza è riuscita a riprendere a correre, tagliando il traguardo della corsa Vivicittà di Bari dopo mesi di difficoltà a causa del lockdown.

Ho una risposta immunitaria alterata, però fortunatamente i sintomi, dopo un primo periodo di dolori lancinanti, poi vanno via via scomparendo.”

Rebecca Volpe ha avuto una prima malattia autoimmune a 6 anni, l’artrite reumatoide; a 9 anni è sopraggiunta la seconda, la porpora di Schönlein-Henoch (una forma di vasculite che colpisce cute, articolazioni e organi delicati come reni e intestino), che l’ha costretta per un periodo di tempo in sedia a rotelle. La ragazza, originaria di Noicattaro, nel barese, ha poi trovato la sua strada nella corsa. Appena ne è stata in grado, ha iniziato a correre e grazie all’attività sportiva è riuscita a tenere a bada le patologie. Per lei è un “modo di liberarsi, una cura“, riporta La Repubblica.

Con la pandemia da Covid-19, però, le cose sono peggiorate. Il lockdown del 2020 ha costretto Rebecca a fermarsi, e la ragazza è stata colpita dal morbo di Chron, patologia che l’ha vista di nuovo dover affrontare visite, terapie mediche e impedimenti fisici. Tuttavia, l’atleta non si è scoraggiata, e appena è stato possibile ha ripreso gradualmente gli allenamenti, con i tecnici Michele Paparella e Piero Allegretti che la seguono costantemente.

Così, domenica 10 aprile Rebecca Volpe ha tagliato per prima il traguardo della Vivicittà di Bari, una manifestazione podistica internazionale da 10 km, aggiungendo l’evento alla serie di vittorie già ottenute. Ritorna, così, la riflessione che la ragazza aveva fatto nel 2020:

Quando corro non sento più nulla e dimentico tuto, esistiamo solo io e la corsa, e il mio cuore sembra scoppiare due volte. Ai miei amici ripeto sempre che non è importante vincere, quando taglio il traguardo per me è sempre una vittoria, se poi sono io a vincere allora ho vinto due volte.”

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