La risposta definitiva di America Ferrera a chi dice che il film Barbie banalizza il femminismo
Per l'attrice parlare dei concetti base del femminismo "Può essere ancora catartico".
Per l'attrice parlare dei concetti base del femminismo "Può essere ancora catartico".
Chi ha visto il film Barbie certamente non ha dimenticato il monologo di America Ferrera nei panni di Gloria. L’attrice racconta cosa significa essere donna, cosa vuol dire avere a che fare con un doppio standard costante che la società impone all’universo femminile, essere sempre sotto pressione, e lo fa con parole in cui molte, moltissime donne possono riconoscersi. Tuttavia c’è chi ha trovato che quei tre minuti di discorso abbiamo semplificato eccessivamente il femminismo, affermando che tutte quelle frasi insieme siano quasi delle ovvietà.
Su questo è intervenuta proprio la protagonista del monologo, America Ferrera, che in un’intervista al New York Times ha voluto ribadire come non ci sia proprio nulla di ovvio in quelle parole, né di scontato, e neppure di banale: “Possiamo sapere le cose e avere ancora bisogno di ascoltarle ad alta voce. Può ancora essere catartico”, ha sottolineato con forza l’attrice.
Ci sono molte persone che hanno bisogno di Feminism 101, intere generazioni di ragazze che stanno emergendo solo adesso e che non hanno parole per descrivere la cultura in cui sono cresciute. Inoltre, ragazzi e uomini che potrebbero non aver mai speso del tempo a pensare alla teoria femminista. Se sei esperto di femminismo, potrebbe sembrare una semplificazione eccessiva, ma ci sono interi Paesi che hanno bandito questo film per un motivo.
Ferrera ha poi continuato chiarendo meglio e dicendo che lo sbaglio, o meglio la semplificazione eccessiva, sta invece nel “Dare per scontato che tutti siano allo stesso livello di conoscenza e comprensione dell’esperienza della femminilità”, motivo per cui ribadire i concetti base del femminismo, dire ancora una volta ad alta voce le cose che non vanno e tutte le difficoltà che le donne affrontano, non è semplificare ma tenere accesi i riflettori sulla parità di genere e le condizioni della donna che differiscono enormemente in tutto il mondo.
Nella sua intervista, Ferrera ha anche rivelato che la regista di Barbie, Greta Gerwig, le ha dato la possibilità di modificare il monologo per includere il suo punto di vista: “Il testo si è evoluto un po’. Greta mi ha chiesto: ‘Perché non mi dici semplicemente cosa diresti? Scrivilo con parole tue. Cosa aggiungeresti?’ Non tutti i registi iniziano invitando gli attori a riscrivere il loro lavoro”.
Qui il testo del monologo tratto dal film:
È letteralmente impossibile essere una donna. Sei così bella e così intelligente e mi uccide il fatto che non pensi di essere abbastanza brava. Ad esempio, dobbiamo essere sempre straordinarie, ma in qualche modo stiamo sempre sbagliando. Devi essere magra, ma non troppo. E non puoi mai dire che vuoi essere magra. Devi dire che vuoi essere sana, ma allo stesso tempo devi essere magra. Devi avere soldi, ma non puoi chiedere soldi perché è volgare. Devi essere un capo, ma non puoi essere cattiva. Devi comandare, ma non puoi schiacciare le idee degli altri. Devi amare l’essere madre, ma non parlare dei tuoi figli per tutto il dannatissimo tempo. Devi essere una donna in carriera, ma anche preoccuparti sempre degli altri. Devi rispondere del cattivo comportamento degli uomini, il che è assurdo, ma se lo fai notare, vieni accusata di essere una che si lamenta. Dovresti rimanere bella per gli uomini, ma non così bella da tentarli troppo o da minacciare le altre donne, perché dovresti far parte della sorellanza.
Ma devi sempre distinguerti dagli altri ed essere sempre grata. Senza dimenticare che il sistema è truccato. Quindi, trova un modo per farlo notare, ma essendone sempre grata. Non devi mai invecchiare, mai essere maleducata, mai metterti in mostra, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai uscire dalle righe.
È troppo difficile! È troppo contraddittorio e nessuno ti dà una medaglia o ti ringrazia! E poi si scopre che non solo stai sbagliando tutto, ma che è anche colpa tua. Sono così stanca di vedere me stessa e ogni altra donna che si distrugge per piacere alla gente. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta le donne, allora non so nemmeno io cosa dire.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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