La risposta definitiva di Aurora Ramazzotti a chi la sminuisce per una foto in costume

Dopo il duro sfogo sul catcalling, Aurora Ramazzotti reagisce a chi la deride sui social mostrando sue foto in costume per sminuire l'importanza del suo discorso. "Il corpo è mio e decido io, non voi".

Ormai Aurora Ramazzotti  ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte alle continue umiliazioni che le donne, compresa lei, subiscono ogni giorno.

Il suo sfogo contro il catcalling è stato raccolto e sostenuto da decine di celebrity, e ha scatenato un dibattito molto acceso che ancora fa capire quanto poco sia percepito il fenomeno di fischi e apprezzamenti per strada come una molestia; talmente poco che qualcuno, appena pochi giorno dopo la story in cui Aurora si lamentava del catcalling subito per strada, ha pensato bene di pubblicare una sua foto in costume, evidentemente spiritosa, di qualche tempo fa, accompagnata dalla caption

Quando sei Aurora Ramazzotti e fai vedere il tuo impegno contro il catcalling.

Fonte: instagram @therealauroragram

Difficile cogliere l’ironia in un commento del genere, obiettivamente; cos’è che dovrebbe sminuire l’impegno di Aurora nel denunciare un fenomeno a dir poco discutibile, che mette le donne a disagio mentre camminano per strada e in alcuni Paesi – come la Francia, ad esempio – è considerato reato? La foto in bikini, di spalle? O la boccetta che ironicamente stringe tra le gambe?

La stessa Aurora ha risposto in maniera perentoria al post, attraverso una story.

Fonte: instagram @therealauroragram

[…] Vorrei davvero che qualcuno di voi mi spiegasse il NESSO tra un video ironico e le molestie verbali per strada. Avanti vi ascolto. Perché mi si vede il culo? È questo? Perché se d’estate mi metto in costume allora non posso permettermi di disgustarmi davanti ai commenti sessuali che avvengono quando sono interamente vestita?

Mi fa incazzare, perché quando vedo scherzare con questo tema mi rendo conto che non capite che fa parte della cultura dello stupro. […] Io merito rispetto a prescindere da chi sono e come cazzo decido di vestirmi. Merito rispetto che io sia in costume da bagno o completamente coperta dalla testa ai piedi. Merito rispetto anche se faccio ironia sul mio corpo, perché è il mio corpo e decido io. Non voi.

Aurora ha usato parole molto dure, ma su cui non si può non concordare; perché continuare a sminuire le battaglie, il ruolo o l’autorità di una donna solo per come decide di mostrarsi, decretare che se posta foto in costume o in intimo non possa essere ritenuta “credibile”, come anche noi avevamo sottolineato in questo post, o, peggio, che così facendo non può evitarsi il catcalling o altri generi di molestia, come se le due cose fossero in netta connessione, non è solo un odioso retaggio patriarcale, è sbagliato.

E Aurora lo ha espresso benissimo.

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