Samantha D'Incà, staccata la spina dopo 14 mesi. Il padre: "Ora sarà libera"
Samantha D'Incà è morta: staccata la spina alla ragazza in coma da oltre 14 mesi, dopo una lunga battaglia legale. Il padre: "Ora sarà libera".
Samantha D'Incà è morta: staccata la spina alla ragazza in coma da oltre 14 mesi, dopo una lunga battaglia legale. Il padre: "Ora sarà libera".
Dopo una lunga battaglia legale, il tribunale ha dato via libera alla famiglia di Samantha D’Incà per interrompere le cure alla ragazza, in coma da oltre 14 mesi a causa di un incidente avvenuto nel 2020.
Samantha D’Incà, 30 anni, si era fratturata un femore uscendo di casa nel novembre 2020, come riporta la stampa. Dopo l’operazione era tornata a casa, ma la situazione era peggiorata improvvisamente: la ragazza aveva iniziato ad accusare forti dolori ovunque e gonfiori. Tornata in ospedale la sua situazione era peggiorata ulteriormente, e D’Incà è entrata in coma. La ragazza è rimasta in stato vegetativo per molto tempo, senza mai dare segni di miglioramento.
I medici non sono sicuri di cosa sia successo alla giovane, forse un batterio preso in sala operatoria.
Dopo aver aspettato per mesi un segno di miglioramento da parte della ragazza, i genitori di Samantha D’Incà, Giorgio e Genzianella D’Incà, sostenitori dell’eutanasia e della libera scelta, hanno iniziato la lunga battaglia legale per staccare la spina alla figlia.
Sia la famiglia che gli amici della ragazza hanno testimoniato riguardo alla sua ferma volontà di non voler vivere una vita del genere. “Sammy non avrebbe mai voluto una vita così… lo diceva sempre durante la battaglia di Beppino Englaro per Eluana, e poi per Dj Fabo. La sua vita in quel letto non è vita, non è dignità, è soltanto patimento“, hanno dichiarato i genitori, come riporta la stampa.
Le molte perizie hanno infatti confermato che non c’erano possibilità di miglioramento o di mutamento della condizione di D’Incà, e che l’unica soluzione che la poteva tenere in vita era l’alimentazione artificiale. Così il giudice tutelare ha decretato che Giorgio D’Incà diventasse amministratore di sostegno della figlia, per permettergli di richiedere l’interruzione delle cure, come prevede la legge sul fine vita del 2017.
La richiesta di fine vita, con l’ok del tribunale, è diventata ufficiale e Giorgio D’Incà ha provveduto a “liberare” la figlia da quella vita di sofferenza. “È la sua volontà, ora sarà libera“, ha dichiarato alla stampa D’Incà.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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