Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi, arrestate e condannate a 12 e 13 anni di carcere per aver portato alla luce l’omicidio di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale iraniana per aver “indossato male” il velo, sono state fatte uscire dal carcere di Evin su cauzione. Ora, però, sono di nuovo sotto processo.

Le due giornaliste, dopo il loro rilascio temporaneo dal carcere di Evin al termine di 17 mesi di detenzione, sono di nuovo sotto processo, in quanto sono uscite dal carcere senza hijab, o velo. La magistratura iraniana ha quindi aperto un nuovo caso contro Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi, 31 e 36 anni, come riporta la BBC.

A far scattare il nuovo processo sono stati i video e le foto diffusi in rete al rilascio delle due giornaliste, senza velo, mentre abbracciavano gli amici e i famigliari. Per festeggiare la loro liberazione si sono riversate in strada decine e decine di persone, che gridavano di gioia.

Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi, giornaliste che lavoravano rispettivamente per i quotidiani riformisti Shargh e Ham-Mihan, erano state condannate a 12 e 13 anni di reclusione, ma secondo la legge Hamedi ne sconterà 7 e Mohammadi 6. Tuttavia, le due sono potute uscire dal carcere su cauzione, che è stata fissata a 100 miliardi di rial (oltre 200mila euro), e rimarranno in libertà fino alla seduta della Corte d’appello.

Le giornaliste erano state accusate dalla Magistratura iraniana di essere in “collegamento con uno Stato ostile”, in questo caso gli Stati Uniti, di aver promulgato “propaganda contro il sistema” e contro la sicurezza nazionale, per aver portato alla luce la storia di Mahsa Amini, 22enne curda morta in carcere dopo essere stata picchiata dalla polizia morale iraniana per aver indossato male l’hijab.

Dopo la notizia dell’omicidio di Mahsa Amini, infatti, in Iran si sono sollevate potenti proteste contro lo Stato iraniano, che continuano ancora oggi e chiedono la libertà delle donne e giustizia per Amini e tutte le altre vittime del regime.

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