“Scudo”, cos’è il database contro i femminicidi e la violenza sulle donne
Un database per raccogliere le segnalazioni di violenza e arginare così i femminicidi: è Scudo, che potrebbe davvero aiutare contro questa piaga terribile.
Un database per raccogliere le segnalazioni di violenza e arginare così i femminicidi: è Scudo, che potrebbe davvero aiutare contro questa piaga terribile.
Trovare soluzioni per arginare la piaga della violenza sulle donne e dei femminicidi è tutt’altro che semplice, ma dai tanti, troppi casi di cronaca con cui ci troviamo ad avere a che fare appare chiaro che qualcosa in più, rispetto a quanto la legge prevede attualmente, debba essere fatto per garantire maggiori tutele alle vittime.
L’idea potrebbe essere Scudo, un database in cui sono raccolte tutte le segnalazioni di molestie o maltrattamenti, di cui ha parlato a Repubblica il direttore centrale anticrimine della polizia di Stato, Francesco Messina.
Da sette mesi ogni pattuglia di polizia o carabinieri che si trova davanti una donna in situazione di disagio per una lite con il compagno deve compilare una scheda all’interno di una grande banca dati che si chiama ‘Scudo’.
Ha spiegato Messina, aggiungendo che, al momento, ci sono già 60 mila segnalazioni nel registro elettronico; la speranza è quindi di poter agire con tempestività, in caso di pericolo.
Se domani dovesse accadere un altro evento riguardante quella donna ce ne accorgeremmo subito. Dobbiamo arrivare assolutamente prima, per fermare i femminicidi.
Il recente caso di Vanessa Zappalà, ammazzata in pieno lungomare, ad Aci Trezza, mentre era in compagnia di amici, dall’ex fidanzato Antonino Sciuto ha fatto sicuramente molto riflettere, perché l’uomo, nonostante la denuncia della ragazza, era in libertà, con un provvedimento di divieto di avvicinamento a lei che, tuttavia, si è rivelato inutile per proteggerla. Come lei, anche a molte altre vittime non è bastato denunciare il proprio persecutore per salvarsi.
Da lì la necessità di ripartire con approcci diversi, soprattutto con la condivisione di informazione tra i vari organi, come sottolinea Messina:
Tutti gli attori in campo devono comunicare fra di loro. Cosa che talvolta non è accaduta.
Infine, un invito a non sottovalutare i segnali, da parte delle forze dell’ordine.
Tutti i segnali vanno interpretati e raccolti, anche se non sono tali da fare scattare un’indagine, anche se la vittima dice che non vuole denunciare.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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