I social hanno già dato prova, in passato, di essere forieri anche di challenge e sfide estremamente pericolose, potenzialmente letali, e quella della Sex roulette rientra appieno nella categoria.

Come analizzato in un articolo di Today, la “sfida” coinvolge – come spesso accade quando si tratta di challenge social – ragazzi e ragazze giovanissime, perlopiù minorenni, e prevede di avere rapporti sessuali non protetti. Chi resta incinta perde la sfida, e deve fare ricorso all’aborto.

Alcune varianti ancor più folli prevedono la partecipazione di una persona sieropositiva, di cui si ignora l’identità, a festini a base di sesso e alcol, in modo che anche i maschi possano “perdere” contraendo il virus dell’Hiv.

Della Sex roulette si parla fin dallo scorso anno, ed è un fenomeno che in Italia riguarda soprattutto il Nord Italia, con Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova come province più coinvolte, e Napoli; i ragazzi che hanno partecipato avrebbero dai 14 ai 16 anni.

Come questa challenge venga organizzata e si sviluppi ancora non è del tutto noto: pare che i ragazzi si mettano d’accordo su chat o social per partecipare a delle feste organizzate proprio al fine di consumare dei rapporti non protetti con quanti più partner possibili, conosciuti o meno, a volto scoperto o no. “Vince” chi non ha una gravidanza indesiderata, mentre la sfida viene persa da chi mostra un test positivo sui social. E termina solo con l’interruzione di gravidanza, anche questa ovviamente ripresa e mostrata.

Uno degli account di queste ragazze è stato rimosso dalla piattaforma a seguito dell’ondata di proteste scatenata dai video in cui la ragazzina, chiamata Ashley, mostrava prima il test di gravidanza positivo, poi l’ecografia e infine il centro di interruzione della gravidanza.

In un periodo storico in cui, negli Stati Uniti ma non solo, il diritto all’aborto viene spesso messo in discussione e le donne devono talvolta lottare per avere accesso a un aborto sicuro, leggere definizioni come “piccolo stupido aborto sicuro” fa davvero accapponare la pelle.

Per fortuna non è così facile trovare contenuti della Sex roulette sui social, grazie all’opera di censura dlele piattaforme, ma la sfida, purtroppo, esiste, e prolifera su canali meno ufficiali e frequentati, a partire dai gruppi Telegram o WahtsApp, fino ai siti per adulti e al dark web.

I rischi di una sfida del genere sono, ovviamente, sotto gli occhi di tutti: oltre alle possibili gravidanze, il rischio, enorme, è di poter contrarre delle malattie sessuali, di cui papillomavirus (HPV) e Hiv sono forse solo l’apice.

Ma c’è anche un’altra tipologia di problematica, che riguarda la facilità di adescamento di minori da parte di pedofili e la sextortion; impossibile poi non menzionare le possibili implicazioni psicologiche a lungo termine date da un’interruzione di gravidanza, seppur fatta in un momento di totale immaturità psicologica ed emotiva.

La continua ricerca di approvazione sociale, che per i ragazzi si traduce spesso in un alto numero di like e condivisioni dei contenuti pubblicati, è alla base della partecipazione a questo genere di sfide, con tutti i rischi del caso, che spesso vengono minimizzati, se non del tutto ignorati, dai più giovani.

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