L’uomo è inevitabilmente attirato dall’idea che esistano altre forme di vita, e ne cerca le prove in modi diversi, attraverso “segnali” che, nei secoli, gli extraterrestri avrebbero lasciato sul nostro pianeta: basti pensare agli ormai famosissimi cerchi nel grano che hanno ispirato anche pellicole come Signs, ai dolmen e menhir britannici, alle bolas del Costa Rica oppure alle sfere di Klerksdorp.

Riguardo a queste ultime, parliamo di piccoli oggetti rotondi che sono stati ritrovati nelle cave di pirofillite in Sud Africa, a Ottosdal, per la precisione; si ritiene che queste piccole sfere abbiano almeno 3 miliardi di anni, e ciascuna di esse è scolpita con strani solchi.

Per gli scienziati non sono altro che il risultato di processi geologici formatisi naturalmente, ma ovviamente non mancano le teorie più affascinanti, a partire da quella che ritiene che queste sfere, di dimensioni comprese tra uno e due cm, con colori che vanno dal marrone al rosso scuro, siano opera di civiltà aliene che avrebbero abitato la Terra prima degli umani.

Un’altra ipotesi sostiene che le sfere siano state invece create da un antenato della razza umana, che le avrebbe usate come tecnologia di comunicazione. Benché la pista più accreditata sia appunto quella della formazione tramite processi naturali, Roelf Marx, curatore del museo di Klerksdorp, ha dichiarato che le sfere

[…] sono un mistero completo. Sembrano fatte dall’uomo, ma all’epoca non esisteva una vita intelligente. Non ho mai visto niente del genere prima.

Esiste anche una teoria “sommersa”, in quanto non verificata, sull’origine delle sfere, secondo cui un uomo le avrebbe portate alla NASA che, dopo averle esaminate, avrebbe stabilito che le sfere sarebbero potute essere realizzate solo a gravità zero – quella a cui si trovano gli astronauti, per intenderci -, visto che il loro equilibrio era troppo perfetto per essere frutto di un processo naturale.

Gli scienziati sono convinti che le sfere sarebbero nate durante il processo di metamorfosi che ha trasformato l’argilla e la cenere vulcanica in pirofillite, prima come pirite e poi, per effetto dell’esposizione all’aria, in goethite, ma allora come si è arrivati alle teorie aliene?

Tutto è nato nel 1982, grazie a un articolo a firma “Jimson S.” (Scientists baffled by space spheres, 27 luglio 1982) pubblicato su Weekly World News, un settimanale che pubblica notizie incredibili con intenti satirici, sulla scia di “Elvis è vivo”, motivo per cui il giornale non aveva mai avuto bisogno di esplicitare la tenuta ironica delle notizie.

Solo che nel caso delle sfere di Klerksdorp la notizia fu ripresa da diverse testate giornalistiche interessate al tema UFO, tanto che, negli anni ’90, la storia venne ripresa e usata come fonte attendibile da Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, autori della serie di libri Forbidden Archeology, in cui veniva presentata a sostegno della tesi anche la tesi di Roelf Marx scritta nel 1984, in cui l’età del sedimento veniva stimata in 2,8 miliardi di anni.

La pubblicazione sulla rivista ha contribuito a dare maggiore veridicità alla storia, che è stata in seguito usata dai gruppi dell’ultradestra americana sostenitori del creazionismo, i quali hanno abbellito a loro volta la notizia con la storia del coinvolgimento della NASA.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!