Cos'è il "patto di suicidio assistito" tra Sharon e Ozzy Osbourne
La moglie della rockstar ha confermato, in una puntata del podcast The Osbournes, che i due sarebbero ancora intenzionati a ricorrere al suicidio assistito in caso di demenza.
La moglie della rockstar ha confermato, in una puntata del podcast The Osbournes, che i due sarebbero ancora intenzionati a ricorrere al suicidio assistito in caso di demenza.
Sharon Osbourne ha confermato che lei e il marito Ozzy Osbourne sarebbero intenzionati a ricorrere al suicidio assistito nel caso in cui uno dei due iniziasse a soffrire di demenza senile.
La manager aveva già parlato dell’argomento nel 2007, mentre promuoveva il libro autobiografico Survivor: My Story – The Next Chapter, il secondo sulla storia della sua vita. “Io e Ozzy siamo giunti alla stessa conclusione”, aveva dichiarato al Daily Mirror all’epoca.
Crediamo al 100% nell’eutanasia, quindi abbiamo elaborato un piano di suicidio assistito in Svizzera se mai dovessimo avere una malattia che colpisce il nostro cervello. Se Ozzy o io dovessimo ammalarci di Alzheimer, è fatta: ce ne andremmo. Abbiamo riunito i ragazzi intorno al tavolo della cucina, abbiamo comunicato loro le nostre volontà e tutti le hanno accettate.
Volontà che la donna ha ripetuto nell’ultima puntata del podcast The Osbournes, davanti ai figli Kelly, di 38 anni, e Jack, di 37: “Pensi che soffriremo?” ha detto Sharon Osbourne a quest’ultimo. “Non voglio essere un peso. La sofferenza mentale è già abbastanza senza quella fisica. Se poi le hai entrambe, ti saluto”.
E proprio il padre di della donna, Don Arden, era morto nel 2007 dopo aver sofferto di Alzheimer. “Ho visto mio padre soffrire dal giorno in cui è tornato nella mia vita nel 2002 al giorno in cui è morto. Non voglio passare una cosa simile, e non voglio far passare ai miei figli una cosa simile”, aveva dichiarato al Daily Mirror. “Ozzy e io abbiamo chiesto ai nostri avvocati di prendere i provvedimenti necessari. Questo ha cancellato parte della paura della nostra fine, ed è un ultimo dono d’amore ai nostri figli“.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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