"Sono qui perché Donald Trump mi ha violentata": la testimonianza della scrittrice Jean Carroll

I fatti risalirebbero alla metà degli anni '90, quando la donna lavorava come giornalista per il magazine Elle. L'ex presidente degli Stati Uniti è a processo per diffamazione e stupro.

La scrittrice Jean Carrol si è presentata al Tribunale di New York mercoledì 26 aprile 2023 dove è in corso il processo per diffamazione e stupro ai danni di Donald Trump per dare la sua testimonianza. Il suo è un racconto doloroso, ma ricco di dettagli ed è convinta che parlare, anche se a distanza di anni, possa permetterle di ricominciare e mettersi alle spalle una brutta pagina della sua vita.

“Sono qui perché Donald Trump mi ha violentata – sono state le sue parole – Quando ne ho scritto, ha detto che non è successo”. I fatti a cui lei si riferisce risalgono alla metà degli anni ’90, periodo in cui lei lavorava come giornalista per il magazine Elle e aveva avuto modo di incontrare l’imprenditore con cui aveva fissato un appuntamento presso il grande magazzino Bergdorf Goodman. Tutto era nato quasi per caso: i due si erano visti per la prima volta casualmente a una festa, Trump sapeva chi aveva davanti e aveva approfittato dell’occasione per chiederle consigli su come vestirsi. Ed è per questo che avevano deciso di vedersi in quel grande store, dove sarebbe poi avvenuto lo stupro.

Era un tipico pomeriggio newyorchese – ha spiegato Carroll in aula – pensavo che Trump fosse un abile narratore, un personaggio conosciuto e benvoluto a New York”.

Trump l’avrebbe però seguita in camerino e avrebbe abusato di lei sessualmente.È stata una sensazione orribile. Ha messo la mano dentro di me e girato il dito – prosegue ancora il suo racconto – Io mi sentivo in colpa, quando ho scritto della violenza lui ha negato. Ha mentito e ha distrutto la mia reputazione. Sono qui per riprendermi la mia vita”.

La scrittrice non ha mancato di spiegare anche perché sia arrivata a denunciare solo diverso tempo dopo, nel 2019. “Mi vergognavo, pensavo fosse colpa mia – ha detto commossa – Quest’esperienza mi ha segnato per sempre“. A conferma di questo, lei non è più riuscita ad avere alcuna relazione sentimentale con un uomo.

Ben sapendo della presenza in Tribunale della donna, l’ex presidente degli Stati Uniti si era espresso senza mezzi termini contro di lei tramite un post sul suo social Truth. Oltre ad accusarla di mentire, l’ha definita “un burattino nelle mani della politica e uno strumento di una caccia alle streghe nei suoi confronti”. Una posizione condivisa anche dal legale del tycoon Joe Tacopina: “Carroll è diventata una celebrità e si è goduta ogni momento. Le prove mostreranno che sta mentendo”.

L’avvocato di Carroll, Shawn Crowley, ha invece sottolineato nella sua arringa che la denuncia è arrivata tardi perché l’episodio risale a diverso tempo fa, in un periodo in cui il mondo era completamente diverso per una donna single, mentre lui era allora molto potente a New York. Se dovesse essere ritenuto colpevole, Trump rischia solo una sanzione in denaro.

 

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