Due sorelle di 13 e 20 anni sono state violentate dal nonno e lo zio fin da quando avevano 9 anni, con la complicità della madre e del padre.

Il nonno, il padre, lo zio e la madre delle due sorelle sono stati arrestati dai carabinieri di Monreale, a Palermo, come riporta la stampa, con le accuse di violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno ai discendenti, con abuso di autorità e su vittime minori di 10 anni.

Le violenze, secondo le indagini presiedute dalla procura diretta da Maurizio de Lucia, sarebbero state commesse dal nonno e lo zio. La madre e il padre sapevano tutto, ma non hanno mai fatto niente per difendere le figlie.

L’orrore è stato scoperto dopo che, a marzo, una delle ragazzine ha parlato con l’insegnante, che ha fatto scattare l’inchiesta. La ragazza ha raccontato di anni di abusi, e dell’indulgenza dei genitori. All’insegnante la ragazza ha confidato che la madre le ha “fatto anche prendere la pillola del giorno dopo”.

La ragazza si era confidata anche con un’altra insegnante, raccontandole gli abusi e le violenze, e delle “cose brutte successe con zio e nonno”. La professoressa ha confidato ai carabinieri che un giorno la ragazzina aveva disegnato “degli organi genitali maschili sulla lavagna. E in classe eravamo rimasti tutti sorpresi da quel comportamento”, ha detto.

Come si legge in una nota del comando provinciale dei carabinieri di Palermo, gli abusi sarebbero stati commessi “tra il 2011 e il 2023″. Dalle indagini sarebbero emersi altri dettagli, e gli agenti hanno appurato che anche la sorella più grande, oggi 20enne, sarebbe stata abusata.

Quando a marzo sono scattate le segnalazioni è stata prontamente attivata anche la procura per i minori, e nel giro di un mese la più piccola delle due sorelline è stata trasferita in comunità, così come altri tre fratellini.

Come riporta Repubblica, le intercettazioni degli agenti hanno appurato che gli indagati volevano far cambiare versione alla ragazzina. “Deve negare tutto”, sono stati sentiti sussurrare tra di loro.

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