Il primo trailer di Supersex con Alessandro Borghi nei panni di Rocco Siffredi
L’attesa serie sulla vita della pornostar verrà presentata in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Berlino a febbraio 2024. Arriverà poi su Netflix il 6 marzo.
L’attesa serie sulla vita della pornostar verrà presentata in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Berlino a febbraio 2024. Arriverà poi su Netflix il 6 marzo.
È uscito il primo trailer di Supersex, la serie tv di Netflix liberamente ispirata alla vita dell’attore di film hard Rocco Siffredi. Con Alessandro Borghi nei panni del protagonista, la serie sarà presentata in anteprima mondiale alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, che si svolgerà dal 15 al 25 febbraio 2024, mentre sarà disponibile su Netflix dal 6 marzo.
Composta da 7 episodi, la serie tv, che era stata annunciata già nel corso del 2022, è stata creata da Francesca Manieri, che ha deciso di raccontare la storia della pornostar dall’infanzia, trascorsa in un piccolo paese dell’Abruzzo, fino alla sua ascesa al successo.
Oltre ad Alessandro Borghi, che già si era fatto notare per la sua bravura in altre produzioni Netflix come Suburra e Sulla mia pelle, nel cast di Supersex troviamo anche Jasmine Trinca, personaggio di finzione, Adriano Giannini nei panni di Tommaso, il fratellastro di Rocco, oltre a Vincenzo Nemolato, nei panni del produttore Riccardo Schicchi, e Gaia Messerklinger, che interpreta un personaggio femminile ispirato a Moana Pozzi. Saul Nanni, invece, sarà Rocco Siffredi da ragazzo. La serie è inoltre diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni.
In un’intervista con Repubblica, Alessandro Borghi aveva raccontato di aver trascorso tre giorni a Budapest a casa del divo per ripercorrere insieme la sua storia personale: “C’è una grande differenza tra il personaggio pubblico e l’uomo. C’erano lati di Rocco non indagati e lui mi ha regalato onestà e fiducia, oltre alla felicità reciproca, per me di interpretarlo, per lui che fossi io”. E ha continuato:
È fastidioso il bigottismo di questo Paese: il porno esiste, c’è chi a chi piace e a chi no, ci sono quelli che non lo considerano una parte della società, quelli che ci hanno negato le location perché era una serie su Siffredi, poi la sera vanno a casa e si guardano i porno. Nella serie Suburra ero un uomo che andava a sparare alla gente, nessuno mi ha chiesto perché lo interpretassi: era normale, mentre erano tanti i dubbi su Rocco.
Sulle scene di sesso, invece, l’attore romano ha dichiarato: “Su 95 giorni di lavoro, 50 sono scene di sesso. Ma il racconto del porno è uno snodo narrativo, segna un cambiamento emotivo del personaggio. Questa è forse la grande intuizione della serie”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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