Alle bambine delle nuove generazioni cresce il seno molto prima rispetto a quelle passate. Ma cosa ha determinato questo cambiamento?

Le bambine di solito iniziano ad attraversare la pubertà tra gli 8 e i 13 anni. Quando inizia questa fase, le ovaie e le ghiandole surrenali (ghiandole che si trovano sopra i reni) rilasciano ormoni. Questi ormoni causano i primi segni della pubertà, che sono appunto lo sviluppo del seno, l’odore del corpo, i peli delle ascelle, i peli pubici e i brufoli.

Nel corso del tempo, le ragazze svilupperanno segni successivi della pubertà, come uno scatto di crescita determinato dall’inizio del ciclo mestruale. La pubertà precoce si verifica quando una bambina inizia a mostrare i primi segni della pubertà prima degli 8 anni. E il telarca precoce (la crescita del seno in questa fase della vita) è uno di questi segni. Questo può essere normale, ma potrebbe richiedere una valutazione da parte di un endocrinologo pediatrico.

Come specificato da Louise Greenspan, endocrinologa, le ragazze che attraversano la pubertà precoce hanno maggiori probabilità di sperimentare vari problemi medici e psicologici, come la depressione, l’obesità, i disturbi alimentari e persino il cancro in età più matura.

In passato, avere segni di pubertà prima degli 8 anni era considerato anormale. Ora invece, secondo Greespan, il 15% di tutte le ragazze sviluppa il seno quando ha 7 anni e il 10% di esse vede spuntare i primi peli pubici. All’età di 8 anni, oltre il 25% sviluppa il seno e quasi il 20% ha i peli pubici.

In Italia la pubertà precoce è considerata una malattia rara che colpisce da 1 a 6 neonati ogni 1000. In Europa a soffrirne sono circa il 5% delle ragazze e circa l’1% dei maschi.

Secondo uno studio condotto dall’Ankara City Hospital/Children’s i telefoni cellulari e i tablet, ormai molto diffusi anche tra i membri più giovani della popolazione, potrebbero portare alla pubertà precoce (e a futuri problemi di fertilità) nelle bambine.

Nel dettaglio, l’esposizione alla luce blu dei vari device causerebbe uno sconvolgimento ormonale, che i traduce in un abbassamento dei livelli di melatonina, a un aumento degli ormoni riproduttivi e a cambiamenti nel tessuto ovarico.

“I ricercatori hanno evidenziato che l’esposizione alla luce blu è sufficiente per alterare i livelli di ormoni fondamentali nella regolazione della pubertà”, ha dichiarato Mariacarolina Salerno, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica. Salerno ha anche aggiunto che questo effetto è ‘dose-dipendente’: “Più lunga è l’esposizione, prima la pubertà inizia”.

“Potremmo presumere che una disregolazione dei neurotrasmettitori cerebrali, indotta da un eccessivo uso di dispositivi elettronici, potrebbe agire come fattore scatenante più potente sui neuroni che producono gonadotropine, stimolanti la funzione dei testicoli e delle ovaie”, ha continuato la dottoressa. A ogni modo, non vi è ancora alcuna certezza a riguardo, ha precisato Salerno, e occorreranno altri studi per giungere a una conclusione definitiva.

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