“Ti uccido, io ti uccido”. Così urlava l’uomo, 22 anni, che ieri pomeriggio (lunedì 15 aprile) ha tentato di accoltellare la sua ex fidanzata a Milano. La ragazza, anche lei 22enne, si trovava alla Clinica di Città Studi per una visita medica in vista dell’assunzione, quando il giovane l’ha raggiunta. Prima una lite verbale, poi l’aggressione che ha visto intervenire in difesa della vittima tre persone presenti: un infermiere 57enne, un operatore di 56 anni della ditta di pulizie dell’ospedale, e un paziente di 74, tutti rimasti feriti nella colluttazione.

La 22enne non immaginava di essere pedinata dall’ex, che al suo arrivo le si è scagliato contro. Allora lei ha tentato di rifugiarsi in un ufficio della Clinica, aiutata da una segretaria, mentre i tre uomini hanno provato a intervenire per trattenerlo. La lite, però, è andata avanti, fino a quanto il ragazzo ha tirato fuori un coltello a serramanico, come riporta il Corriere di Milano, ferendo l’infermiere al polpaccio destro, l’inserviente all’addome e alla coscia sinistra, e il 74enne alle mani. “Ho provato ad afferrare l’impugnatura – ha detto ai cronisti quest’ultimo – mi ha colpito alla mano. Si erano lasciati e lui voleva ucciderla”. Nessuno di loro, fortunatamente, è in pericolo di vita.

Gli inquirenti ora stanno cercando di ricostruire la vicenda, ascoltando le testimonianze dei presenti, e visionando i video delle telecamere di sicurezza, mentre il pm di turno Alessia Menegazzo ha disposto l’arresto per il 22enne, che pare essere incensurato. Il reato ipotizzato è lesioni aggravate, ma verrà confermato a indagini concluse. Inoltre, sempre leggendo il quotidiano, pare che la vittima, ora sotto choc, abbia raccontato alle forze dell’Ordine, altri episodi di violenza avvenuti in passato da parte dell’ex compagno, padre anche di suo figlio, ma agli atti non risultano denunce precedenti. La vicenda riaccende anche il dibattito sulla poca sicurezza nei pronto soccorso e nei reparti degli ospedali, dove troppo spesso si può accedere eludendo i controlli. In merito, i sindacati dell’ospedale di Milano di via Jommelli, dove è avvenuto il tentato femminicidio, commentano: “Qua, ad esempio, non c’è vigilanza”.

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