Elena Milashina, giornalista d’inchiesta russa della testata indipendente Novaja Gazeta, e l’avvocato Alexander Nemov sono stati aggrediti da alcuni uomini mentre si trovavano a Grozny, capitale della Cecenia, repubblica della Federazione Russa.

I due, come riporta la stampa, si trovavano in Cecenia per seguire il processo contro Zarema Musayeva, difesa proprio da Nemova, la madre di due attivisti ceceni che avevano criticato le autorità della repubblica.

Elena Milashina e Alexander Nemov sono stati aggrediti poco dopo il loro arrivo in città: entrambi sono stati colpiti con delle mazze, e a Milashina sono state spezzate le dita, poi i suoi aggressori le hanno anche rasato i capelli e il suo volto è stato ricoperto di iodio liquido, per tentare di impedirle di farsi vedere in pubblico. L’avvocato Nemov, invece, è stato accoltellato alla gamba.

Milashina ha anche raccontato alla stampa che gli aggressori li hanno fatti inginocchiare per puntargli una pistola alla testa, e hanno anche distrutto i loro cellulari e alcuni documenti.

Non è la prima volta che la giornalista viene aggredita in Cecenia: Elena Milashina era stata aggredita anche nel 2020, picchiata nel suo hotel.

La giornalista si è occupata, tra le sue numerose inchieste, anche del tema delle persecuzioni contro le persone omosessuali in Cecenia, un fenomeno che è venuto alla luce proprio grazie alle sue indagini.

Milashina scrive per la testata indipendente russa Novaja Gazeta, che negli ultimi anni ha subito numerosi tentativi di limitare la sua stampa e 6 dei suoi giornalisti sono stati uccisi nei trent’anni della sua pubblicazione. Il direttore del giornale, Dimitri Muratov, ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 2021. Novaja Gazeta ha dovuto sospendere la pubblicazione in Russia dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, a causa delle leggi per la censura in tempo di guerra.

La brutale aggressione a Elena Milashina ha avuto risonanza persino in Russia, dove la limitazione alla libertà di stampa e la repressione verso i giornalisti che criticano il regime sono all’ordine del giorno.

Il portavoce del governo russo, Dimitri Peskov, ha detto pubblicamente che l’aggressione è stato un fatto molto grave che sarà affrontato “con misure energiche” e ha aggiunto che il presidente Putin è a conoscenza dell’argomento.

Anche il presidente ceceno Ramzan Kadyrov ha condannato l’aggressione della giornalista su Telegram, scrivendo di aver incaricato “i servizi competenti di fare ogni sforzo per identificare gli aggressori”.

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