Perché a Times Square c'è una gigantografia di Loredana Bertè
A Times Square è apparsa una gigantografia della cantautrice Loredana Bertè, che è il nuovo volto di un'importante campagna promossa da Spotify.
A Times Square è apparsa una gigantografia della cantautrice Loredana Bertè, che è il nuovo volto di un'importante campagna promossa da Spotify.
Una gigantografia di Loredana Bertè campeggia su un enorme Billboard di Times Square, la via più famosa e turistica di New York, grazie al suo ruolo nella campagna di Spotify sull’eguaglianza.
Loredana Bertè, infatti, è stata scelta da Spotify come nuova EQUAL Global Ambassador della sua campagna (istituita nel 2021) per promuovere la parità di genere e celebrare il ruolo delle donne nell’industria musicale. Proprio per questo a Times Square è stato montato un gigantesco Billboard con il volto della cantautrice italiana 73enne, che ha postato insieme a Spotify una foto della gigantografia sul suo account Instagram.
La cantante, definita nel post di Spotify un simbolo di emancipazione e coraggio femminile, ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo con la sua canzone Pazza, un brano in cui Loredana Bertè si è riappropriata di un termine con cui per anni è stata additata in modo offensivo. Il suo brano si è qualificato al settimo posto nella classifica finale e ha vinto il Premio assegnato dalla sala stampa del festival, intitolato proprio alla sorella Mia Martini.
Sempre sul suo profilo Instagram, Spotify ha anche postato le parole di Loredana Bertè durante la loro intervista, in cui hanno interrogato la cantautrice su come, nel corso della sua carriera, ha visto il ruolo delle donne evolversi nel mondo della musica.
“Quando ho iniziato la mia carriera, c’erano molte più cantanti che cantautrici”, ha detto Loredana Bertè, spiegando che negli anni le donne si sono conquistate un posto nel songwriting e anche nella produzione di canzoni. “Oggi vediamo molte donne negli studi di registrazione ricoprire ruoli tecnici importanti, cosa che in passato era prevalentemente maschile. Vedo in streaming le classifiche dominate dalle donne e spero che i numeri continuino ad aumentare”, ha dichiarato Bertè.
Nonostante ci siano molti segnali positivi, come il fatto che il Festival di Sanremo sia stato vinto da una donna, Angelina Mango, 10 anni dopo Arisa, e che sul podio ci fosse anche un’altra donna, Annalisa, c’è ancora molto da lavorare e Loredana Bertè ha infatti ricordato a Spotify che “la scena artistica non è distaccata dalla realtà, abbiamo fatto dei progressi, ma purtroppo oggi dobbiamo ancora lottare per ottenerli”.
Loredana Bertè ha detto a Spotify che lei ha sempre sostenuto anche nella sua musica l’immagine di una donna indipendente, libera, attivista: questo era evidente fin dall’uscita della sua canzone più celebre e significativa, Non sono una signora. “È ancora oggi un inno all’emancipazione, al coraggio e alla determinazione delle donne”, ha concluso Loredana Bertè, parlando del suo brano più amato e famoso.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
Cosa ne pensi?