Il regista del film che ha conquistato 11 Premi Oscar ha voluto chiudere le polemiche avanzate da alcuni appassionati, che non avevano apprezzato la tragica fine del protagonista.
Pur essendo passati anni dalla sua uscita nelle sale (era il 1997), sono ancora in tanti ad amare Titanic e a non perdere l’occasione di seguirlo quando viene trasmesso in Tv in replica. Il film rappresenta un appuntamento a cui in molti non sanno rinunciare, pronti a commuoversi di fronte alla storia d’amore vissuta dai suoi protagonisti, Jack e Rose (Leonardo DiCaprio e Kate Winslet).
Chi è rimasto colpito dal sentimento fortissimo che ha legato i due personaggi ancora adesso prova a volte una sensazione di rimpianto per la tragica fine fatta dal giovane. Alcuni, infatti, ritengono che lei avrebbe potuto fare qualcosa per fare posto al suo amato sulla zattera, se davvero lo amava così tanto.
Questa volta è stato il regista James Cameron a chiarire ogni polemica, nella speranza che le sue parole possano servire a far sì che in molti si mettano il cuore in pace: “Abbiamo condotto uno studio scientifico per porre fine a tutta questa faccenda una volta per tutte” – sono le sue parole in occasione della presentazione del suo nuovo film, Avatar – La via dell’acqua.
La fine tragica della pellicola è stata inoltre supportata da uno studio scientifico svolto proprio per mettere fine l’insoddisfazione di chi si è appassionato alla storia raccontata in Titanic: “Abbiamo realizzato un’analisi forense approfondita con un esperto di ipotermia che ha riprodotto la zattera del film. Faremo un piccolo speciale che uscirà a febbraio. Due controfigure della stessa corporatura dei due attori originali sono stati equipaggiati con sensori sul corpo e dentro il corpo e sono stati messi in acque ghiacciate. Le rilevazioni e i test hanno confermato che non si sarebbero potuti salvare entrambi”.
Impossibile quindi pensare a un epilogo differente per il protagonista: “Jack doveva morire. È una storia di amore, sacrificio e mortalità, l’amore si misura con il sacrificio, come in Romeo e Giulietta” – è la conclusione del regista.
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