Tiziano Ferro sui motivi del divorzio da Victor Allen
"Se non mi separassi, significherebbe che non do importanza all’amore. Invece, lo tratto come una cosa talmente tanto preziosa che, se non è autentico, se non mi fa bene, non lo voglio".
"Se non mi separassi, significherebbe che non do importanza all’amore. Invece, lo tratto come una cosa talmente tanto preziosa che, se non è autentico, se non mi fa bene, non lo voglio".
Conflitti e un amore finito. È questo quello che emerge dalle parole di Tiziano Ferro consegnate al Corriere della Sera: nell’intervista, il cantante si apre e spiega come sia proprio il rispetto che nutre nei confronti di un sentimento come l’amore ad avere spinto lui e Victor Allen a chiedere il divorzio: “Se non mi separassi, significherebbe che non do importanza all’amore. Invece, lo tratto come una cosa talmente tanto preziosa che, se non è autentico, se non mi fa bene, non lo voglio”.
L‘annuncio della separazione, arrivato come un fulmine a ciel sereno giorni fa su Instagram, ha fatto il giro del mondo, e in molti si sono chiesti come mai la coppia, convolata a nozze nel 2019, fosse giunta al capolinea. Al quotidiano Ferro non ha rivelato i motivi precisi, limitandosi a parlare di conflitti e lasciando intendere non sia un divorzio facile: “In questo momento, tuttavia, io che non sono invidioso, ammetto che invidio chi racconta di essersi separato nella pace più assoluta”.
La sua preoccupazione, come già aveva sottolineato, è la serenità dei suoi figli, Margherita, due anni, e Andres, uno e mezzo: nel post in cui annunciava il divorzio, Tiziano Ferro aveva anche parlato di non poter tornare in Italia portando con sé i bambini. Frase che aveva scatenato la curiosità di fan e media:
Questa frase ha scatenato gli odiatori seriali e ha dato pane ai cretini, specie considerando che i miei figli erano con me in tour in Italia questa estate. Ora, non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma a un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare lo Stato della California coi miei figli. Sarei potuto venire da solo, ma avrebbe significato non potermi occupare di loro, che in questo periodo stanno soprattutto con me.
Ed è proprio anche per i piccoli che questa separazione è un atto dovuto, per tenerli lontani da infelicità e conflitti, come spiega alla giornalista Candida Morvillo:
Io appartengo a una generazione i cui genitori non si sono lasciati per il ‘bene dei figli’, ma creando in realtà solo scompensi, facendo respirare infelicità ai bambini. Diciamo che sono in una condizione di speranza verso il futuro, ma non posso certo dire che sia un bel periodo.
Poi la delusione di non poter essere in Italia per l’uscita del suo primo romanzo La felicità al principio, in uscita il 3 ottobre per Mondadori: “Affrontare un divorzio non è mai bello, ma il mio è capitato con una tempistica tremenda, la sfiga ha sempre progetti precisi: è una vita che spero di scrivere un romanzo e, ora, la sua pubblicazione si scontra con un cataclisma come questo, che spero non prenda possesso della gioia che devo a me stesso e a chi mi segue”, dice, spiegando però come non potesse pensare di non raccontare la verità:
Ho sempre vissuto mostrando una sola versione di me stesso, quella vera, e preferisco così piuttosto che inventare scuse e affrontare l’ansia che le cose possano venire fuori senza che le abbia potute spiegare.
E infine anche su Instagram Tiziano Ferro ha voluto parlare del grande dispiacere che prova a non poter essere nel suo Paese per presentare il libro come si era prefissato: “Sognavo uno scenario diverso per il giorno della sua nascita ma non importa. La valanga d’affetto che sto ricevendo è così potente da far rumore. E quello, adesso, è tutto ciò di cui ho bisogno. Vi voglio bene!”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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