Vaccino booster, effetti collaterali: le differenze tra la terza e le altre dosi

Fastidio al braccio subito dopo l’inoculazione, mal di testa e lieve senso di spossatezza: queste sono alcune delle reazioni avverse, ma nella maggioranza dei casi la terza somministrazione potrebbe addirittura passare inosservata.

L’85 % della popolazione italiana che ha già ricevuto la seconda dose del vaccino anti Covid, sta ricevendo in questo periodo la cosiddetta dose booster, ossia la terza somministrazione del siero, per estendere la copertura di anticorpi contro il virus. Tra le tante domande ci si chiede: “Ma quali sono i possibili effetti collaterali che dobbiamo aspettarci?”, “Quali le differenze con le prime due inoculazioni?”.

Come spiega Francesco Menichetti, ordinario dell’Università di Pisa e direttore di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana, sulle pagine de Il Messaggero, la dose booster nella maggior parte dei casi è ben tollerata, e le reazioni avverse sono state inferiori rispetto alle prime due somministrazioni.

Non tutti gli organismi però rispondono nello stesso modo, questo è chiaro. “Dal punto di vista qualitativo – spiega Francesco Menichetti – possiamo dire che gli effetti sono sovrapponibili in entrambi i vaccini a mrna. Quindi, ci dobbiamo aspettare sostanzialmente, sia con Pfizer che con Moderna, dolore nella sede dell’iniezione”.

Inoltre, continua a spiegare il professore, “sono molto frequenti anche senso di spossatezza e affaticamento. In questo caso, il fastidio è riportato da uno su due dei vaccinati, e può essere associato anche a mal di testa. La cefalea si osserva circa nel 40% dei casi”. Anche i dolori muscolari sono molto comuni, “in particolare sono stati riferiti dolori articolari, e con Pfizer anche brividi”, aggiunge Menichetti.

Dopo la dose booster con il vaccino Pfizer, alcuni soggetti hanno segnalato un ingrossamento linfonodale ascellare, ma il dottore rassicura: “È un disturbo più frequente dopo la terza dose rispetto alle prime due, ma non deve preoccupare. Si tratta infatti di un effetto che non ha grande rilievo e che si risolve in poco tempo”.

Un differenza da segnalare è tra le fasce d’età: se gli effetti collaterali dopo la terza somministrazione sono avvertiti di più dai giovani, per gli anziani i disturbi passano quasi inosservati. “Un dato ricorrente in generale – ci tiene a precisare l’infettivologo – è che la terza dose ha una frequenza di eventi avversi molto inferiore rispetto alle prime due”.

Il discorso cambia leggermente per chi si sottopone all’eterologa, cioè per chi riceve un diverso tipo di vaccino per la terza dose:

“Se ci riferiamo alla terza dose con vaccino a rna messaggero in chi ha fatto la precedente profilassi con uno a vettore virale, possiamo considerare una reattogenicità lievemente superiore. In sostanza, si manifestano gli stessi disturbi che abbiamo citato, ma con una intensità forse maggiore. Ricordiamo che con Pfizer non sono stati segnalati casi di miocardite, pericardite o altri disturbi, la casistica è limitata, ma in generale si conferma un’ottima tollerabilità. Dunque, l’entità di questi disturbi in generale è modesta, è più attenuata e meno frequente rispetto alle prime due dosi”.

Per quanto riguarda le reazioni avverse, come quelle anafilattiche, sia Menichetti che il ministero della Salute ricordano che queste sono molto rare: pari a circa 1,31 casi per milione di dosi.

“Ricordiamo che gli eventi avversi anche dopo la terza iniezione si manifestano entro le 48 ore. È improbabile che si osservino reazioni gravi se nelle prime due somministrazioni non ce ne sono state. Ovviamente, ogni soggetto ha una reazione specifica, ma in generale sappiamo che l’aspettativa dei disturbi con la terza dose è molto più bassa”.

La raccomandazione quindi è sempre la stessa, e vale anche per la dose booster: chiunque abbia una storia di allergia deve dirlo al medico vaccinatore, che prolungherà il tempo di osservazione dopo la somministrazione del farmaco anti Covid, poiché gli eventi allergici solitamente avvengono immediatamente dopo la vaccinazione e negli Hub è tutto già predisposto per poter intervenire nel migliore dei modi.

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