Giuseppe Valditarra, ministro dell’Istruzione, ha parlato contro la preside del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze Annalisa Savino e la sua lettera antifascista dopo il pestaggio di Azione studentesca ai liceali del Michelangiolo, in un’intervento a Mattino 5.

È una lettera del tutto impropria… non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista”, ha detto Valditarra, definendo la lettera antifascista della preside una “iniziatiza strumentale” di “politicizzazione” delle scuole. Poi, Valditarra ha minacciato di “prendere misure” contro la preside, se il suo “atteggiamento” dovesse persistere.

Una dichiarazione che ha scatenato immediatamente le proteste di studenti e professori, ma anche cittadini preoccupati, che ora chiedono le sue dimissioni da ministro.

Enrico Letta ha lanciato su twitter l’hashtag: #GraziePresideSavino. Peppe Provenzano, vicepresidente del Pd, ha chiesto le dimissioni di Valditarra, proprio come il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Valditara si scusi o si dimetta”, ha dichiarato alla stampa. Nardella, dopo aver ricordato a tutti sui social che “Firenze sarà sempre antifascista”, si è recato proprio oggi al liceo Da Vinci per incontrare la preside, come riporta la stampa.

La lettera di Annalisa Savino esprime le preoccupazioni concrete di una preside che esorta i suoi studenti a non ignorare la violenza che portò al fascismo, e che potrebbe portarlo ancora.

La lettera, scritta ai suoi studenti dopo il pestaggio fascista di Azione studentesca, gruppo collegato a Fratelli d’Italia, del 18 febbraio davanti al liceo Michelangiolo, è diventata virale ed è stata condivisa e apprezzata da milioni di italiani, che ora chiedono a gran voce le dimissioni di Valditarra.

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti”, ha ricordato Savino nella lettera.

Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria Pd e governatore dell’Emilia-Romagna, ha scritto sui social: “Il governo resta in silenzio sull’aggressione di militanti fascisti fuori dal liceo di Firenze sabato scorso, in compenso minaccia provvedimenti contro la preside che ha scritto agli studenti dopo quanto accaduto”.

Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, ha dichiarato nei giorni scorsi che “La Regione Toscana in caso di eventuale procedimento penale si costituirà parte civile”, in merito alla mozione approvata dall’aula sulle aggressioni avvenute nei riguardi degli studenti dei licei fiorentini Pascoli e Michelangiolo da parte di Azione studentesca.

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