Nel Catanese una donna di 25 anni di origine moldava, Vera Schiopu, è stata trovata impiccata in un casolare in campagna, tra Ramacca e Paternò.

I carabinieri di Catania, assieme a quelli della stazione di Ramacca, hanno fermato due persone per l’assassinio della giovane: il suo compagno e convivente di 31 anni, di origine rumena, e un suo amico connazionale di 33 anni. I due sono stati fermati dalla Procura di Caltagirone per concorso in omicidio per la morte della 25enne.

A denunciare la morte della giovane era stato proprio il fidanzato che, chiamato il 112, aveva detto che Schiopu si era suicidata.

Come riporta Ansa, il corpo è stato trovato dai carabinieri nella notte di sabato 19 agosto, in un casolare diroccato, accanto a quello in cui la ragazza e il 31enne convivevano.

Sebbene non ci siano particolari sull’indagine, i carabinieri ritengono quella del suicidio della donna una messa in scena per coprire il femminicidio compiuto dai due uomini.

A far nascere i dubbi agli investigatori sono stati la dinamica del presunto suicidio, come le escoriazioni trovate sul corpo di Vera Schiopu, incompatibili con un suicidio, e il ritrovamento di alcuni indizi che hanno portato gli inquirenti a virare verso la dinamica del femminicidio. Alcuni elementi delle due versioni degli indagati, inoltre, sarebbero discordanti.

L’autopsia disposta dalla Procura di Caltagirone farà luce definitivamente sulle cause del decesso. Resta un’incognita, al momento, ovvero il movente del femminicidio. I due indagati avrebbero respinto ogni accusa, proclamandosi innocenti.

Della vittima si sa poco o niente, perché la zona in cui viveva, a forte vocazione agrumicola, è molto isolata e non sono emersi rapporti personali con altre persone nell’area, né testimonianze.  Non risultano, inoltre, denunce o segnalazioni precedenti di liti o problemi tra Vera Schiopu e il fidanzato.

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