Vincenzo Mollica: "Vivo con Mr Parkinson e Miss Cecità, se potessi tornare a vedere..."

Il giornalista, oggi in pensione, a breve riceverà il David di Donatello alla carriera "per avere raccontato con passione e sobrietà, entusiasmo e competenza, il mondo dello spettacolo in Italia ".

Vincenzo Mollica riceverà il David di Donatello alla carriera il 3 maggio 2024, così da sottolineare il suo contributo dato nei lunghi anni di attività professionale in cui si è dedicato al cinema, sua grande passione: “Da oltre 40 anni racconta con passione e sobrietà, entusiasmo e competenza, il mondo dello spettacolo. Il suo stile unico, l’empatia e la sua arte dell’intervista sono da decenni un esempio per chi ha intrapreso la carriera di giornalista”, scrive Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema italiano, motivando così la scelta unica del premio. .

Ricevere l’onorificenza non può che rendere orgoglioso il giornalista, oggi in pensione e da tempo alle prese con gravi problemi di salute che, inevitabilmente, influiscono sulla sua quotidianità, ma lui vuole provare ad affrontare la situazione con l’ironia che da sempre lo caratterizza: “Vado avanti con Mr Parkinson e Miss Cecità, cerco di andarci d’accordo – ha detto in un’intervista al Corriere della SeraCi sono giornate più nere e giornate più luminose, pace non si fa mai. Spero che non mi accompagnino nell’aldilà e vengano fermati prima. Nelle giornate nere cerco di tenermi in tasca sempre un sorriso pronto per tutti gli usi: è speranza allo stato puro”.

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Provare rimpianto per il suo passato è naturale, ma anche in questo il giornalista conferma la sua grande sensibilità, che è stata spesso una marcia in più nella sua professione, soprattutto quando ha avuto modo di entrare in contatto con grandi stelle del nostro cinema e non solo: “Se mi venisse data la possibilità di rivedere per due ore, guarderei mia moglie Rosemarie e mia figlia Caterina, la benedizione della mia vita, il più bel film che mi sia capitato nella vita”.

Non è mancato il suo punto di vista sul modo in cui rapportarsi con i personaggi noti, che lui nota cambiato nel corso del tempo: “Chi vorrei intervistare degli attori di oggi? Meglio non rischiare una delusione. Oggi le interviste sono organizzate come catene di montaggio, gli attori hanno già la risposta pronta anche se tu hai fatto un’altra domanda. Negli ultimi anni succedeva anche a me, ma avevo escogitato uno stratagemma: l’intervista vera cominciava dalla quarta domanda in poi” – ha concluso.

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