"La gente intorno rideva", la velocista azzurra Zaynab Dosso sugli insulti razzisti ricevuti

"Ho paura a uscire fuori per l'indifferenza della gente", l'atleta medaglia di bronzo nella 4x100 degli Europei 2022 ha raccontato sui social di essere stata aggredita da una donna per strada, senza ricevere alcuna solidarietà.

Quello che la lascia più amareggiata è l’indifferenza delle persone. Zaynab Dosso, velocista della nazionale italiana e medaglia di bronzo nella 4×100 agli Europei 2022, ha subito un grave episodio di razzismo, a pochi giorni di distanza da quanto accaduto alla pallavolista azzurra Paola Egonu. La campionessa di atletica leggera, che hai i genitori originari della Costa d’Avorio, è stata aggredita da una donna che chiedeva soldi per strada, senza ricevere alcuna solidarietà dai passanti.

A raccontarlo è stata la stessa Dosso sui social:

Insieme ad altri atleti avevamo deciso di passare una serata in compagnia. Siamo andati in un bar poco dopo passa una signora a chiedere se avessimo qualche moneta da darle. Le diciamo ci dispiace ma non abbiamo nulla da darle. Lei allora mi dice sottovoce. “Put*ana straniera”. Allora io le richiedo di dirmelo a voce alta e lei grida “Put*ana straniera tornatene nel tuo Paese”.

La velocista è rimasta scossa non tanto dalla violenza verbale subita in strada, ma ancor di più per l’atteggiamento di chi ha assistito alla scena:

Non scioccata perché lei mi ha dato della put*ana o perché ha detto di tornarmene al mio Paese, ma che tutti quelli che erano intorno a noi erano in silenzio e alcuni addirittura ridevano.

Zaynab Dosso, in un’intervista a La Stampa, ha parlato un altro episodio di razzismo di cui è stata vittima:

Recentemente a me e a mia sorella hanno tirato un sasso. Non per prenderci, ma per spaventare. Ma non ho voluto credere che fosse mirato. Ho detto a mia sorella: “Sono dei balordi, lasciamo perdere”. Sarebbe bello però che chi ha vinto le elezioni desse un segnale forte contro il razzismo. Se i beceri oggi si sentono più forti, si credono liberi di alzare la voce e restare impuniti. Serve che chi starà al governa dica forte e chiaro non è così.

L’atleta azzurra ha quindi concluso:

Non mi sento tutelata. Ora come ora ho paura a uscire fuori, ma non perché qualcuno possa farmi un gesto discriminatorio ma per l’indifferenza della gente.

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