Alessandro Impagnatiello, nessuno lo vuole difendere: nominata un'avvocata d'ufficio

L’avvocata Giulia Geradini è stata nominata dopo diversi rifiuti di altri difensori, e dopo l’abbandono del caso da parte di Sartori che aveva solo detto di aver lasciato per “Motivi connessi al rapporto fiduciario”

Da quanto Sebastiano Sartori, primo legale di Alessandro Impagnatiello ha rimesso il mandato, lunedì 5 giugno, nessun avvocato ha voluto prendere il caso. A difendere l’assassino di Giulia Tramontano e di Thiago, il bambino che la 29enne portava in grembo, arriverà ora un’avvocata d’ufficio, la 36enne Giulia Geradini, nominata dal tribunale.

E mente Impagnatiello si trova nel carcere di San Vittore, accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto, la nuova legale non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione, come riporta Repubblica. L’avvocata è stata nominata ieri, martedì 6 giugno, dopo diversi rifiuti di altri difensori, e dopo l’abbandono del caso da parte di Sartori che aveva solo detto di aver lasciato per “Motivi connessi al rapporto fiduciario”, tra lui e il suo ormai ex assistito.

Intanto le indagini degli inquirenti continuano e per l’assassino reo confesso potrebbe essere avanzata la richiesta di processo con rito immediato. Pare che Impagnatiello avesse pianificato l’omicidio della 29enne, incinta al settimo mese, almeno qualche giorno prima, ipotesi inizialmente esclusa dal gip. Dai dettagli emersi in questi ultimi giorni, l’uomo avrebbe fatto alcune ricerche sul web, come quella su come somministrare veleno per topi.

Inoltre, il gestore di un bar a pochi metri dal luogo del ritrovamento del cadavere di Tramontano ha rivelato che, due giorni dopo l’omicidio, Impagnatiello e sua madre, Sabrina Paulis, erano entrati nel locale per sapere se ci fossero delle telecamere all’esterno. Dai rilievi effettuati nella casa di Senago, dove la coppia viveva e dove è anche stata ritrovata l’arma del delitto, invece, sono emerse parecchie contraddizioni rispetto a quello che l’uomo ha confessato, come dalle impronte di scarpe, che lasciano pensare agli inquirenti che l’assassino non abbia agito da solo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!