Una serie Netflix ha fatto arrabbiare un’intera classe politica (o quasi). Parliamo di Alexander, the making of a god – Alessandro, la creazione di un dio – docudrama diffuso sulla celebre piattaforma di streaming a partire da gennaio 2024, incentrato sulle vicende del conquistatore Alessandro Magno.

Il motivo dell’indignazione è dovuto dal fatto che il condottiero macedone sia stato dipinto come un omosessuale, impegnato in una relazione con il fedele generale Efestione. L’omosessualità di Alessandro non è andata giù in particolar modo ai politici greci, che si sono fatti sentire con Netflix; la ministra della Cultura di Atene, Lina Mendoni, ha ad esempio definito la serie “una fiction di qualità estremamente bassa e pessimo contenuto, piena di inesattezze storiche”, dal momento in cui non esisterebbe “alcuna menzione nelle fonti dell’epoca di un rapporto che andasse oltre l’amicizia”. La questione ha suscitato tanto clamore in Grecia da finire in Parlamento, dove il presidente del partito cristiano ortodosso, Dimitris Natsiou, ha tacciato Netflix di “antistoricismo”, sostenendo come “l’obiettivo subliminale” fosse “dare un’idea dell’omosessualità come una cosa completamente accettabile nei tempi antichi, una tesi priva di fondamento”.

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Di diverso avviso, tuttavia, proprio gli storici, che hanno spiegato come le relazioni fra persone dello stesso sesso fossero “decisamente la norma attraverso tutto il mondo greco”, come dichiarato nella prima puntata del docudrama dal professor Lloyd Llewellyn-Jones, docente di storia antica all’università di Cardiff. “Certo, i greci non avevano una parola per indicare l’omosessualità, perché nel loro vocabolario non esisteva – ha inoltre aggiunto – Era tutto parte della sessualità”.

C’è anche da dire che non è la prima volta che il rapporto tra Alessandro Magno ed Efestione viene dipinto come ben più di un’amicizia: una relazione molto più simile all’amore emerge, ad esempio, dal colossal Alexander, diretto da Oliver Stone, dove Colin Farrell interpreta il condottiero e Jared Leto il fedele amico e compagno. Non è, insomma, la prima volta che esista quantomeno una controversia sul tipo di rapporto che legasse i due uomini.

Mendoni ha comunque escluso che il governo greco intraprenda azioni legali contro Netflix, spiegando che “Non è compito del governo censurare, sull’arte ognuno può avere diverse opinioni”, ammettendo anche come, nell’antichità, “il concetto di amore era multidimensionale”, pur ribadendo di non poter interpretare relazioni e persone realmente esistite 2300 anni fa in base ai criteri odierni.

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