"Si sentivano sempre grida. Ho temuto di morire": Alessia Piperno sulla sua prigionia in Iran
La travel blogger romana, arrestata in Iran nel settembre del 2022, ha raccontato la sua esperienza nelle carceri del regime in un libro.
La travel blogger romana, arrestata in Iran nel settembre del 2022, ha raccontato la sua esperienza nelle carceri del regime in un libro.
“Ho ritrovato la gioia di viaggiare ma ci ho messo mesi a riprendermi”, inizia così il racconto di Alessia Piperno, la travel blogger romana arrestata a Teheran il 28 settembre 2022. Intervistata dal Corriere della Sera in occasione dell’uscita del suo libro Azadi! Un diario di viaggio, prigionia e libertà, la donna ha parlato dei terribili 45 giorni passati nel carcere di Ervin, famoso per ospitare diversi detenuti politici.
“‘Azadi!’ in farsi significa ‘libertà’ ed è il grido che sentivo nel carcere femminile”, spiega. “Scrivere un libro su quell’esperienza traumatica è stato doloroso ma anche utile a rielaborarla. E a mantenere la promessa fatta ad Azar, la più cara delle donne che ho conosciuto lì dentro”.
Piperno era stata incarcerata in quanto sospettata di essere una spia, accusa che, se confermata, avrebbe potuto costarle fino a dieci anni di carcere. Arrestata due mesi dopo l’inizio delle proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, la blogger non aveva mai partecipato alle manifestazioni:
(…) anche se quella vicenda mi aveva molto toccato e la libertà è una battaglia anche mia. Il proprietario dell’ostello diceva che avrei rischiato l’arresto, che ambulanze della polizia morale portavano via le ragazze. E un pomeriggio avevamo avuto paura vedendo una folla di persone in fuga dagli spari e dai lacrimogeni della polizia. Appena ho potuto mi sono spostata a Teheran con Louis e gli altri, per lasciare l’Iran nei giorni successivi.
Poi, però, l’arresto: “Quella notte mi hanno fatto mettere una benda rossa sugli occhi e interrogato, sbirciando per terra vedevo i mocassini neri dell’uomo che mi aveva portato lì. Mi chiedeva perché ero in Iran, urlava che dovevo collaborare ma io ripetevo di essere solo una viaggiatrice. Mi ha offerto un bicchiere d’acqua che mi ha fatto girare la testa e perdere i sensi. Poi mi hanno chiuso in una cella, per terra, con altre sette donne”.
Evin è un luogo disumano, sporco, puzzolente. Dormi per terra, hai 5 minuti d’aria il martedì e il giovedì, una doccia alla settimana, una turca con escrementi che nessuno puliva. Il cibo era poco e rivoltante. Si sentivano le urla delle persone torturate. E dopo un attacco di panico hanno iniziato a darmi psicofarmaci, il numero e il colore cambiava ogni sera.
Infine, a sorpresa, la scarcerazione, il 10 novembre 2022, e il rientro in Italia: “Quando mi hanno portato fuori in auto, ero convinta di essere trasferita in un’altra prigione. Neppure vedendo l’aeroporto mi è parso vero di essere libera e di tornare a casa”.
Ora, Alessia Piperno è tornata a fare quello che ha sempre amato: viaggiare. “Lei aveva capito che quello era il modo migliore di vivere la sua vita e decise di continuare ad esplorare”, scrive su Instagram, sotto a una foto che la ritrae in Perù.
Il suo libro, edito da Mondadori, uscirà il 28 settembre 2023, il giorno del suo 31esimo compleanno e anniversario del suo arresto.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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