"Un cantante disse: non vado a Sanremo perché sa troppo di sugo": Antonella Clerici difende Benedetta Rossi

"Parlare di cucina non è di serie B, attraverso la cucina passa tanta cultura e voi radical chic non lo avete ancora capito", le parole della conduttrice milanese in diretta a È sempre mezzogiorno.

Dopo lo sfogo di Benedetta Rossi per le pesanti critiche ricevute in merito alla sua cucina è intervenuta Antonella Clerici, per anni conduttrice de La prova del cuoco; ovviamente Clerici si è schierata a favore della conduttrice di Fatto in casa per voi, accusata di essere poco adatta a ricoprire il ruolo di food blogger e di non conoscere le regole fondamentali dell’arte culinaria, puntando il dito contro una certa tipologia di utenti, definita i “radical chic” della cucina.

“Come ha detto bene Francesco Canino [in un suo tweet, ndr.], i gastrofighetti hanno stancato, non se ne può più, perché la cucina dev’essere pop e non snob” sono state le parole della presentatrice milanese che, nel corso del programma È sempre mezzogiorno, ha anche rivelato alcuni dettagli inediti sulla propria esperienza nei panni di conduttrice del Festival di Sanremo:

Vorrei dire a Benedetta Rossi anche un’altra cosa, quando ho fatto il Festival di Sanremo nel 2010, intanto nessuno ha voluto farlo con me per tanti motivi, ma c’è stato un cantante, di cui io non dirò mai il nome, che disse: ‘Non ci vado perché la Clerici sa troppo di sugo’. Bene, il sugo è stato il mio successo, grazie a voi, grazie al pop, grazie al popolo che tutti i giorni ci guarda.

Antonella Clerici ha concluso lanciando un messaggio rivolto a tutti coloro che, negli ultimi anni, hanno criticato il lavoro di colleghi e chef amatoriali: “Evviva la cucina in tutte le sue versioni perché parlare di cucina non è di serie B perché attraverso la cucina passa tanta cultura e voi radical chic non lo avete ancora capito”.

Benedetta Rossi, infatti, nella didascalia del suo ultimo videomessaggio, ha denunciato le modalità con cui alcuni utenti esprimono giudizi negativi nei confronti di chi cucina senza seguire alla lettera i manuali di ricette. Alcuni chef preferiscono affidarsi al gusto personale, lasciandosi guidare dal proprio spirito creativo:

Persone normali vengono derise e trattate come ignoranti solo perché alcuni pretendono di innalzarsi a divulgatori onnipotenti. Invece di fermarsi ad esprimere le proprie idee, si lanciano in giudizi e categorizzazioni che, secondo me, sono al limite della discriminazione.

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