Arianna Virgolino è stata sospesa dalla Polizia per un tatuaggio che aveva già rimosso. La vicenda risale al 2019 quando la ragazza, in servizio alla Polizia Stradale di Guardamiglio, in provincia Lodi, è stata premiata dal prefetto Marcello Cardona, ex Questore di Milano, per aver sventato una violenta rissa davanti a un locale a Casalpusterlengo. Appena poche ore dopo l’encomio però, è arrivata una sentenza del Consiglio di Stato che parlava di danno all’immagine dello Stato

Tutta colpa di quel cuore con una coroncina che Arianna aveva deciso di tatuarsi per i suoi 18 anni e che aveva tolto con il laser ben prima del concorso del 2018 per entrare in polizia. In un’intervista al Il Giorno, ha spiegato: 

“Ho tanta rabbia e delusione per quello che è accaduto. Ho fatto tutto quello che dovevo fare per poter continuare a fare il lavoro che amo. Ho eliminato il tatuaggio come prescrive la norma già durante le preselezioni, pagando nove sedute di laser. Ma non è bastato. Con questa sentenza ho dovuto lasciare il lavoro dei miei sogni”.

Il 7 novembre 2019, poche ore dopo aver ricevuto il premio, le parole della sentenza che la escludevano proprio per quel vecchio tatuaggio, sono state per lei una doccia fredda. Da quel momento inizia la sua battaglia e ad agosto 2021 ha lanciato un appello a Marcell Jacobs, il campione olimpico a Tokyo nei 100 metri, anche lui poliziotto e con diversi tattoo, chiedendogli di prendere le difese di tutti quegli agenti esclusi proprio come lei. 

La vicenda della 32enne, originaria di Peschiera del Garda è stata presa in carico dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Cinzia Leone, che ha depositato un disegno di legge per modificare la norma che vieterebbe a tutti i dipendenti della Polizia di Stato di avere tatuaggi in luoghi visibili con la divisa. La discussione è attesa per settembre.

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