Un piccolo contributo per aiutare a riqualificare e formare chi è disoccupato e in cerca di lavoro. Stiamo parlando dell’assegno di ricollocazione che, dopo una prima fase sperimentale, è entrato a pieno regime.

Non un bonus, ma uno strumento che aiuterà tutte le persone disoccupate e in cerca di un lavoro, ma che può essere ottenuto solo una volta firmato un nuovo contratto di lavoro. Con la legge di bilancio approvata a fine 2017 il governo ha stanziato 5 milioni di euro per il 2018 e 15 milioni di euro per il 2019 e 2020, che serviranno appunto a stanziare l’assegno.

Non un aiuto sotto forma di denaro direttamente al disoccupato, ma un voucher che può essere speso nei centri pubblici per l’impiego o nei centri privati accreditati dalle Regioni. L’assegno viene però riconosciuto al servizio che eroga l’assistenza di collocazione solamente se il disoccupato trova lavoro. Da mille a 5 mila euro nel caso di lavoro a tempo indeterminato (anche apprendistato) e da 500 a 2.500 euro per contratti di almeno 6 mesi. Per ottenere la somma, il disoccupato deve presentare al servizio pubblico la dichiarazione di disponibilità immediata a lavorare (Did).

Chi può richiederlo? Prima di tutto è necessario essere iscritti da almeno 4 mesi alla Naspi ed essere beneficiari del Rei. Anche i lavoratori in accordi di ricollocazione possono richiederlo. La domanda va presentata presso un centro per l’impiego o dal portale Anpal.gov.it. Il soggetto beneficiario avrà poi un tutor che lo seguirà per 6 mesi nella ricerca del lavoro.

L’importo dell’assegno di ricollocazione va da 250 euro e può arrivare fino a 5 mila euro a seconda del soggetto: età, sesso, livello di istruzione, area geografica, precedenti esperienze lavorative.

Partiamo con 200 milioni di euro – spiega il professor Del Conte -. Considerando un valore medio dell’assegno intorno ai 3mila euro contiamo di reinserire almeno 60/70mila disoccupati. Con le regioni abbiamo condiviso un cronoprogramma preciso: entro marzo dovrà essere pronta la nuova infrastruttura tecnologica e formati tutti gli operatori. Dal 3 aprile il sistema dovrà partire

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