Huang Lihong, una turista cinese di 31 anni, è morta dopo essere caduta nel cratere del vulcano Kawah Ijen a Giava, in Indonesia. La donna, che si trovava in visita nella zona con il marito e una guida locale, era salita sulla cima per fotografare il fenomeno delle cosiddette “fiamme blu”, ovvero una lava di colore blu fluorescente che si genera grazie alla combustione dei gas solforici che fuoriescono e vengono a contatto con l’aria.

Ignorando l’avvertimento della guida, Huang Lihong si è avvicinata al bordo del cratere mentre si posizionava per lo scatto: a quel punto, la donna è inciampata nel suo stesso vestito precipitando per oltre 70 metri all’interno del vulcano davanti agli occhi del marito. I soccorritori, intervenuti sul posto, hanno impiegato due ore per recuperare il corpo senza vita della donna dal lago, il quale, a causa dell’elevata concentrazione di acido solforico e cloridrico, è estremamente nocivo per gli esseri umani.

L’incidente di Huang Lihong è solo l’ultimo della serie di episodi legati alla ricerca di selfie “estremi”: pochi giorni fa, l’influencer russa Inessa Polenko era morta dopo essere caduta da una piattaforma panoramica a Gagra, in Georgia, dopo aver ignorato i divieti di accesso all’area al fine di scattarsi un selfie da postare sui social. Nonostante i soccorsi tempestivi e il trasporto d’urgenza all’ospedale, la donna è deceduta poco dopo a causa delle gravi ferite riportate nella caduta.

Nel luglio 2023, invece, un acrobata francese di nome Remi Lucidi aveva perso la vita precipitando dal 68esimo piano della Tregunter Tower, a Hong Kong, dove era salito per scattare una foto social. L’uomo era riuscito ad accedere alla torre dichiarando alla security di dover incontrare un amico residente al 40esimo piano. Una volta entrato, però, l’acrobata si era diretto al 68esimo livello, dove era rimasto chiuso fuori chiedendo poi aiuto al personale delle pulizie. Secondo le ricostruzioni, Lucidi è infine precipitato prima che i soccorsi potessero arrivare.

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