No, non sono Aurora Ramazzotti, ma il catcalling mi fa schifo comunque.
Vi dirò di più, non sono nemmeno una donna, sono uomo.

E queste due caratteristiche, non essere Aurora ed essere un uomo, già mi salva dall’istintiva reazione di molti e molte che a prescindere dal messaggio, quando Ramazzotti parla, hanno una sola linea di pensiero: “Questa ha rotto le palle”, “Ma stai zitta”, “Stai diventando pesante”.

Questo articolo è un’apologia per la figlia di Hunziker-Ramazzotti? Un elogio alla sua bravura/bellezza/fortuna? No, in sincerità, della vita e carriera di Aurora non mi interessa gran che. A interessarmi un po’ di più sarebbe invece capire perché certe persone (spesso donne, ma sarà un caso) suscitino un odio smisurato in molta gente, senza che facciano o dicano nulla di così grave da giustificare un livore del genere.

Perché anche supponendo fosse vero che Aurora è antipatica, ha manie di protagonismo, è una raccomandata (scegliete voi la critica che preferite, abbondano sotto ogni post che la riguarda) in che modo queste cose possono sminuire la portata della gravità del catcalling?

Non vi piace il termine inglese? Va bene, chiamiamolo in altro modo: molestia sessista di strada. Vi piace di più? Perché che sia una molestia è un dato di fatto, che sia sessista pure.
In quanto uomo nessuno o nessuna ha mai fischiato in direzione del mio sedere. In quanto uomo non ho mai avuto imbarazzo a dover passare in mezzo a un gruppo di altri uomini fermi sul marciapiede. E questo si chiama privilegio, l’opposto discriminazione.

Lo ripeto, non sono Aurora Ramazzotti, ma il catcalling mi fa schifo comunque.

“E ma alcune donne sono le prime ad apprezzare i fischi e i “ciao bella” degli sconosciuti”, direbbe qualcuno. Certo, non ne dubito. C’è anche gente che ama farsi pisciare addosso da amanti trasgressivə, ma non per questo sarebbe lecito espletare le nostre funzioni corporali dai balconi di casa.

Perché a decretare cosa sia una molestia o meno è il consenso, non tanto il gesto in sé. Cosa possa piacere o non piacere a una sconosciuta per strada non lo posso sapere. Se le fischio è perché fischiarle piace a me, dà a me, uomo, la soddisfazione di sapere di essere in una posizione di potere. Di cosa pensi la sfortunata per strada non me ne può fregare di meno. Motivo per cui è anche stupido continuare a definirli “complimenti”. Se non è molestia questa…

Lo ripeto, non sono Aurora Ramazzotti, ma sì: il catcalling mi fa schifo comunque.

“E ma allora non dovrebbero andarsene in giro vestite in quel modo”, direbbe colui che ha confuso pene e cervello. Perché innanzitutto, non so voi, ma dal sapiens in poi, l’homo dovrebbe avere il controllo dei propri genitali e non il contrario. Inoltre, se si ammette che la libertà di una donna è vincolata al vestiario che indossa, si ammette una disparità di diritti tra maschi e femmine che nessuna quota rosa potrebbe mai colmare. Con buona pace di tutti gli incel e i maschilisti che pensano di essere loro la parte offesa della società.

Se io uomo ho la sacrosanta libertà di andare a correre vestito come voglio (persino a torso nudo) senza essere molestato, non vedo perché una donna dovrebbe far di meno solo per la vulva che porta tra le gambe.

Ve lo giuro, ho controllato: non sono Aurora Ramazzotti, eppure sì il catcalling mi fa schifo.

Fa schifo non solo per tutto ciò che ho già scritto, ma anche per l’omertà e la disonestà intellettuale con cui si accolgono le lamentele di chi lo subisce.
Ci sono uomini ( e donne) attentissimi nel sottolineare che un fischio non è uno stupro, nonostante nessuno l’abbia mai affermato (quando si parla di “cultura dello stupro” alla base del catcalling, si intende infatti altro), e poi quegli stessi uomini ( e donne) non riescono a comprendere che un fischio non è nemmeno un complimento. Insomma, si fa semantica spiccia a corrente alterna.

Fa schifo perché il catcalling è talmente indifendibile che ci si abbassa ad attaccare la persona e non l’idea quando viene criticato.

Fa schifo perché è palese quanto faccia schifo, e dovrebbe esserlo per tutti e tutte, sì anche se non siete Aurora Ramazzotti.

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