L’influencer e attivista Giulia Gazzo, in arte Lunny, ha condiviso sul suo profilo Instagram un’esperienza poco piacevole che le è capitata di recente e ha riflettuto sugli stereotipi che riguardano le persone autistiche.

Nel video condiviso su Instagram, Giulia Gazzo, che conta più di 32mila followers, ha raccontato che si trovava in un taxi per recarsi ai Diversity Media Awards, ai quali era candidata per un suo contenuto digitale sull’autismo, la settimana scorsa. Il tassista, ha spiegato, aveva “molta voglia di chiacchierare” e ha iniziato a farle domande sull’evento, e su cosa sarebbe andata a fare.

Io incalzata mi sono trovata a dirgli che sono una persona autistica e che era in gara un mio contenuto”, ha dichiarato Giulia Gazzo nel video, raccontando la storia.

A quel punto, però, il tassista ha fatto un commento ben poco piacevole. “Ma sai che sei l’autistica più bella che ho visto?”

La content creator ha spiegato che, di solito, quando le persone dicono cose del genere si blocca e, da quanto è arrabbiata, spesso non risponde. Questa volta, invece, ha fatto a sua volta una domanda al tassista. “Ho detto al tassista: ne ha conosciute tante?”, al che l’uomo ha risposto che in effetti no, non ne ha conosciute molte.

Gazzo ha riflettuto sul fatto che probabilmente nemmeno il tassista sapeva esattamente quale fosse “la sua idea stereotipata di estetica autistica”, ma è importante pensare a quanto sia problematico e offensivo un commento di questo tipo.

Per rafforzare questo concetto la ragazza ha anche detto che molte mamme le hanno scritto che spesso hanno ricevuto commenti del tipo: “Tuo figlio è autistico? Ma è un così bel bambino!”

Questi sono insulti travestiti da complimenti”, ha sottolineato Giulia Gazzo, spiegando che commenti del genere implicano che l’autismo sia una cosa negativa e brutta, e che perlomeno, avendo un bell’aspetto, questo venga in qualche modo a compensare.

L’attivista ha spiegato che le persone autistiche vengono “sia invisibilizzate che stereotipizzate”, specificando che se da un lato la persona media sa poco o nulla dell’austimo e neanche le interessa sapere, dall’altro lato “è convinta che se si troverà di fronte una persona autistica la riconoscerà dal suo aspetto”.

Giulia Gazzo ha concluso il video dicendo che, mentre aspettiamo il giorno in cui non sarà più così inusuale e sorprendente incontrare una persona autistica, si augura che almeno “abbiate imparato un’altra cosa che sarebbe meglio non dire”.

L’autismo, come riporta Specialisterne, è una forma di neuro-sviluppo che fa parte della neurodivergenza, ovvero uno sviluppo neurologico atipico rispetto a quello della maggioranza: i neurodivergenti o neuroatipici si collocano tra il 15 e il 20% della popolazione. Della neurodivergenza fanno parte non solo le persone autistiche, ma anche individui con DSA (discalculia, dislessia, disgrafia), con ADHD (sindrome da decifit di attenzione e iperattività), sindrome di Tourette ecc.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!